La mattina di martedì 27 gennaio 2015 alcuni autotrasportatori che lavorano per l'Ilva di Genova hanno bloccato i cancelli dello stabilimento di Genova, per protestare contro i mancati pagamenti delle fatture. Da dicembre, un'azione simile viene attuata dagli autotrasportatori piemontesi a Novi Ligure e da quelli di Mestre, mentre a Taranto i presidi proseguono 24 ore su 24 da una ventina di giorni. Per affrontare questa situazione, che sta portando alla chiusura di decisione di aziende di autotrasporto che lavorano per l'Ilva, il ministero per lo Sviluppo Economico ha indetto una riunione per giovedì 29 gennaio 2015, invitando le associazioni delle imprese e i commissari straordinari Carrubba, Gnudi e Laghi.
La protesta contro i mancati pagamenti dell'Ilva ha già assunto una dimensione più vasta dell'autotrasporto. Da due settimane, protestano tutte le imprese dell'indotto, che hanno interrotto le forniture al colosso siderurgico. Un nuovo presidio alla Prefettura di Taranto è stato attuato oggi dagli imprenditori della città pugliese, mentre i lavoratori hanno bloccato la Statale 16, all'altezza della raffineria Eni. Il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, ha dichiarato che se non ci saranno risposte concrete, gli imprenditori chiuderanno completamente le aziende e consegneranno le chiavi al Governo.
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