Il blocco dei cancelli dell'Ilva di Novi Ligure è iniziato all'alba di lunedì 19 gennaio 2015, dopo una tregua sancita al termine di un'azione analoga avvenuta lo scorso 15 dicembre. Per l'intera giornata, i manifestanti hanno impedito l'accesso dei camion nell'impianto e in una nota TrasportoUnito dichiara che ha aderito alla protesta il 70% delle imprese che lavora per l'Ilva. La protesta prosegue anche oggi.
L'associazione spiega che gli autotrasportatori non sono pagati dall'aprile del 2014. "È stato disatteso totalmente l'accordo in base al quale sarebbero state saldate entro il 15 gennaio scorso le competenze sugli arretrati alle imprese di autotrasporto di Novi Ligure", scrive Trasportounito nel comunicato.
Ieri si è svolta a Roma, sotto Palazzo Montecitorio, anche la manifestazione indetta da Confindustria dell'intero indotto dell'Ilva di Taranto. Anche in questo caso, il motivo è il credito arretrato. La situazione, secondo gli industriali, è aggravata dal passaggio dalla gestione commissariale a quella straordinaria prevista dalla Legge Marzano, perché in quest'ultimo caso il commissario potrebbe decidere l'azzeramento dei debiti della società. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi. I fermo delle attività dell'indotto di Taranto prosegue anche oggi.
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