Il primo luglio 2023 i pedaggi sulla strade della Bulgaria sono aumentati fino al 33%. I veicoli industriali con massa complessiva fino a 12 tonnellate devono ora pagare dieci centesimi di lev (valuta bulgara) al chilometro contro i precedenti sei centesimi e quelli più pesanti subiscono un aumento da 16 a 26 centesimi di lev al chilometro (un lev vale circa 50 centesimi di euro). Gli autotrasportatori bulgari, che in passato hanno più volte sottolineato quanto il pedaggio non sia economicamente sostenibile per le imprese, sono insorti e minacciano pesanti contestazioni.
L'emittente televisiva Bloomberg Bulgaria ha raccolto una lunga intervista dal portavoce della Camera degli autotrasportatori, Dimitar Dimitrov, secondo cui la stangata rappresenterà un duro colpo nei confronti dei vettori, pronti a organizzare proteste e scioperi qualora la Legge non venisse modificata entro trenta giorni dall'entrata in vigore. Dimitrov ha inoltre sottolineato i numerosi errori tecnici e le multe ingiustificate recapitate alle imprese, che secondo lui servirebbero a finanziare la manutenzione e lo sviluppo della rete e che non sarebbero mai state restituite.
Proseguendo nell'intervento, Dimitrov ha puntualizzato che il sistema bulgaro è l'unico nel suo genere e che solamente Belgio e Slovenia hanno adottato simili pedaggi sulle strade secondarie, ma unicamente per brevi tratti e certamente non per tutta la rete. Le voci sull'estensione dei pedaggi anche alle strade di terza categoria, che si susseguono da tempo, rappresenterebbero per i vettori un ulteriore scoglio da superare.
Il ministero dello Sviluppo Regionale, in risposta all'inchiesta di Bloomberg, ha chiarito che l'aumento era già stato previsto dal Governo precedente e che il suo rinvio era ormai impossibile. Ha però aperto uno spiraglio di trattativa con i vettori per limitare le perdite e aumentare la marginalità delle loro operazioni. La rete stradale bulgara si è sviluppata prevalentemente dopo l'ingresso nell'UE, avvenuto nel 2007.
Fino al 1994, esisteva solamente un'autostrada che collegava la capitale Sofia alla seconda città più grande, Plovdiv. Oggi la rete la rete stradale e autostradale si estende per circa 20mila chilometri e, anche se molti tratti sono ancora in costruzione, le infrastrutture sono moderne e in linea con gli standard europei. Le strade bulgare sono classificate in autostrade, a loro volta suddivise in sette sezioni, ed in strade repubblicane, organizzate in primarie e secondarie, paragonabili alle nostre tangenziali e statali.
Tutti i veicoli industriali e gli autobus con massa superiore a 3,5 tonnellate che percorrono queste vie di comunicazione sono soggetti al pagamenti di un pedaggio e la rete è dotata di un sistema satellitare con tecnologia Gnns, basata sul principio della libera circolazione senza barriere di pedaggio. Il sistema permette di verificare che i veicoli soggetti a pedaggio siano equipaggiati con un dispositivo Obu, che trasmette i dati Gps all'Ente Nazionale Pedaggi e permette di pagare quanto dovuto a distanza e senza attese. Le tariffe da corrispondere variano in base a criteri quali la categoria di strada in questione, la massa del veicolo, la classe di inquinamento e il numero di assi.
Marco Martinelli