Nuovo ministro dei Trasporti, nuova lettere di Unatras per un incontro, anche se i contenuti restano gli stessi prospettati a Lupi. Di diverso, la lettera firmata dal presidente Amedeo Genedani lo scorso 3 aprile c'è l'introduzione, che riporta una sintesi della critica situazione dell'autotrasporto italiano: "Negli ultimi cinque anni, il saldo della natimortalità delle imprese di settore ha fatto registrare una perdita di 18mila aziende di trasporto, una riduzione complessiva di circa il 25 percento del parco mezzi pesanti conto terzi, con la conseguente discesa dei livelli occupazionali di quasi il 30 percento", scrive l'unione degli autotrasportatori, ricordando che "le imprese dell'autotrasporto merci italiane rappresentano un asset importante per lo sviluppo industriale e la crescita economica del paese; esse costituiscono un elemento fondamentale di sviluppo per l'evoluzione della catena logistica e lo strumento necessario ai nostri porti per essere attrattivi e competitivi nello scenario europeo".
Unatras pone tra le cause di questa situazione non solo la crisi economica, ma anche la "incessante perdita di competitività delle nostre imprese a beneficio di quelle straniere, in particolar modo di provenienza dall'est Europa". Tale concorrenza " si basa da un lato sulla possibilità di avere un costo del lavoro molto più basso di quello italiano e, dall'altro, sul mancato rispetto dei regolamenti comunitari che disciplinano il trasporto in cabotaggio ed il distacco internazionale".
Perciò, Unatras chiede di "affrontare immediatamente la questione", avviando "iniziative forti volte al rispetto della regolarità e della sicurezza per far fronte al crescente problema del dumping sociale". In particolare, il Governo vuole che il Governo italiano tuteli le imprese nazionali, seguendo gli esempi di Francia e Germania. Perciò, chiede al ministro un incontro "sollecito".
Nel frattempo, un nuovo ostacolo potrebbe frapporsi nel dialogo tra autotrasporto e ministero: un ulteriore taglio delle risorse per l'autotrasporto. Infatti, alcune indiscrezioni inseriscono questa voce tra quelle prese in considerazione dalla nuova revisione di spesa da dieci miliardi che il Consiglio dei Ministri di oggi dovrebbe approvare oggi per evitare un aumento dell'Iva dal 2016. In particolare, il Governo potrebbe ridurre lo stanziamento per lo sconto sulle accise del gasolio.
"Tornare a parlare di riduzione di accisa sarebbe una grave dimostrazione di ignoranza delle ragioni che hanno indotto alla soluzione trovata, oltre che un modo da truffaldini", dichiara Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto nel sito web dell'associazione (aderente a Unatras). "La nostra disponibilità al confronto non può essere confusa per arrendevolezza. Chi la pensasse in questo modo compirebbe una errore di valutazione gravissimo e farebbe pagare al Paese le conseguenze delle scelte errate", ammonisce Uggè.
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