"La disposizione è quella che prevede che il committente verifichi, prima della stipula del contratto, la regolarità contributiva dell'autotrasportatore, attraverso il Documento Unico di Regolarità Contributiva", spiega Genedani. "Ed è esattamente quella per la quale Confartigianato Trasporti propose un emendamento migliorativo che fu cassato dal Senato. Per questo dopo due mesi ci troviamo nella condizione di avere un sistema dell'autotrasporto in piena regola con tasse e contribuiti ma senza soldi".
A proposito dei ritardati o mancati pagamenti alle imprese di autotrasporto, Genedani cita il caso dell'Ilva: "Ci sono vettori che per anni hanno lavorato per l'Ilva e ne sono fornitori per servizi che arrivano al 90% del proprio fatturato e che vengono pagati anche dopo 8 mesi. Ci domandiamo: come si può essere in regola con Inps e Inail se non si hanno i soldi per pagare il carburante?".
Secondo l'associazione, se fosse stata introdotta la norma sulla certezza dei tempi di pagamento in trenta giorni con l'indeducibilità ai fini fiscali, proposta da Confartigianato Trasporti, la distanza tra la "norma e il fatto sarebbe stata colmata. Quindi, se il Parlamento avesse introdotto la certezza dei tempi di pagamento, l'attuazione del principio della regolarità sarebbe stato soddisfatto".
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