Otto associazioni degli autotrasportatori (Anita, Fita Cna, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, Fisi, Unitai e Sna Casartigiani) lanciano l’allarme sull’autotrasporto che opera per Acciaierie d’Italia, sostenendo che è “al collasso” a causa del “totale disinteresse che Acciaierie d’Italia Spa ha dimostrato nei confronti del comparto: le imprese, anche a seguito di un focus svolto lo scorso venerdì, confermano di versare in gravi difficoltà a seguito dei mancati pagamenti che si stanno accumulando da mesi”, come spiegano in un comunicato congiunto.
Nei mesi scorsi si sono mobilitati soprattutto gli autotrasportatori di Taranto, ma la questione riveste un carattere nazionale perché interessa tutte le località dove opera Acciaierie d’Italia, come Marghera, Novi Ligure, Genova, Padova, Racconigi e Paderno. Le sigle segnalano che “dallo stabilimento di Taranto, in particolare, giungono notizie contrastanti e non confermate circa pagamenti effettuati in favore di pochissime imprese, in spregio a qualsivoglia principio di equità e proporzionalità”. Il timore è che si ripeta quanto accaduto con l’Ilva, quando “centinaia di aziende di trasporto costrette a chiudere i battenti o ad attivare intricati contenziosi per sperare di ricevere il giusto compenso per il lavoro prestato”.
Le associazioni chiedono un intervento straordinario e importante per “dare respiro alle imprese del comparto” e ribadiscono la necessità di attivare un Tavolo permanente di confronto con le realtà maggiormente rappresentative “per la gestione, anche futura, delle relazioni industriali tra azienda e fornitori dei servizi di trasporto, all’insegna della trasparenza e della correttezza che da troppo tempo sono venute a mancare”.