La protesta degli autotrasportatori salernitani contro il temporaneo divieto di circolazione per i veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate sull'autostrada A3 tra Salerno e Cava de' Tirreni e sulla parallela Statale, istituito per svolgere alcune verifiche, compie un nuovo passo. Il divieto impone ai veicoli pesanti che operano sul Salerno e sul suo porto di imboccare l'A30, comportando per molti di loro un aumento delle percorrenza di una cinquantina di chilometri, con crescita dei costi. Dopo le prime proteste verbali, la Fai ha proclamato lo stato di agitazione della categoria fino a quando non saranno trovate soluzioni alla viabilità pesante."Fermo restando che siamo i primi a volere garantire la sicurezza ai cittadini, ai nostri autisti e a tutti quanti operano nel settore degli autotrasporti, dobbiamo constatare che nessuno ci aiuta a trovare un'alternativa all'attuale problematica della mobilità", spiega Angelo Punzi, segretario regionale del coordinamento Fai.
L'11 ottobre si è svolta una riunione degli autotrasportatori definita da Punzi "infuocata". L'associazione chiede di usare la Statale 18 come alternativa all'autostrada A3 e nello stesso tempo chiede l'apertura nel doppio senso di via Benedetto Croce a Salerno, "che ridurrebbe l'impatto dell'autotrasporto per e da il porto di Salerno e darebbe agli automobilisti che si recano a Salerno un'alternativa valida per non dirigersi al porto dove tra l'altro la commistione di auto, moto e camion rende il transito molto pericoloso". Punti sottolinea a che che "la strada dedicata agli automobilisti in via porto verso Salerno è ancora contrassegnata sul manto stradale da frecce gialle che indicano la viabilità al contrario di quella consentita, creando ulteriore rischio e confusione".
Per affrontare questi temi, la Fai chiede un incontro con il Prefetto di Salerno – che deve farsi garante di un confronto diretto con i sindaci dei comuni di Cava de' Tirreni e di Vietri sul Mare - e con l'assessore alla Mobilità del comune di Salerno. "Se non avremo risposte concrete siamo pronti a mettere in atto una serie di manifestazioni per portare all'attenzione di tutti il disagio che l'intero comparto sta vivendo", conclude Punzi.
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