Campi è rimasta l'unica area di sosta per i veicoli industriali in una città dove è già molto difficile parcheggiare un'autovettura. Perciò, sostiene TrasportoUnito, chiuderla è un grave errore: "I cittadini genovesi convivono da anni con i camion che devono transitare in città per raggiungere il porto e fermarsi dove capita", spiega Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore di Trasportounito per la Liguria. "Con la chiusura di Campi la situazione è destinata a deteriorarsi drammaticamente".
La questione dell'autoparco di Genova si trascina ormai da quattro decenni, con proteste della cittadinanza e degli stessi autotrasportatori, promesse da parte del Comune e progetti mai attuati. Tra questi ultimi citiamo quello della zona aeroporto, di Colisa, di Trasta e dell'ex Ilva di Cornigliano. "Nel frattempo il porto, la città e l'autotrasporto assistono passivamente a un pericoloso aggravamento del degrado infrastrutturale", prosegue Tagnocchetti.
"Oltre tremila camion al giorno che distruggono le sospensioni su strade dissestate, autoveicoli mezzi bloccati sulle strade in ingresso ai terminal portuali con una insostenibile sovrapposizione fra traffico di mezzi pesanti e traffico urbano, altri che parcheggiano in spazi di sosta abbandonati in tutto il ponente cittadino (mai concessi seppur richiesti dalle imprese) e autisti costretti a utilizzare edifici diroccati come servizi igienici a cielo aperto".
L'associazione degli autotrasportatori chiede al Comune e alle altre istituzioni interessate, come l'Autorità Portuale e la Regione Liguria, di fornire immediati chiarimenti sul destino di Campi e sui progetti per l'autoparco. Intanto, sta raccogliendo le firme contro i provvedimenti "che sono o saranno assunti a danno dell'autotrasporto, dell'economia reale del porto e della città".
Sulla vicenda interviene anche la Filt Cgil, che dichiara di essere "fortemente preoccupata" per l'eventuale sfratto dell'autoparco perché "potrebbe avere ripercussioni occupazionali pesantissime sui circa 400 posti di lavoro che oggi gravitano intorno all'area". Secondo il sindacato, le aziende di autotrasporto potrebbero cercare altre aree di sosta nel basso Piemonte, "territorio che peraltro nel tempo ha affrontato la questione degli autoparchi destinati all'autotrasporto in modo molto più efficace rispetto a quello del capoluogo ligure", spiega in una nota.
La Filt Cgil chiede d'individuare in tempi brevi un'area alternativa e fornita di strutture per autisti e veicoli. "In caso contrario la Filt Cgil è sin d'ora disponibile ad intraprendere iniziative di mobilitazione congiuntamente con le aziende di autotrasporto interessate alle vicenda".
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