I negoziati sugli accordi relativi all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sono in stallo e si prospetta il rischio che ciò avvenga senza intese, ossia la cosiddetta hard Brexit. Ciò desta molta preoccupazione nel mondo del trasporto delle merci e della logistica e il 25 maggio 2020 sette associazioni europee dell’autotrasporto hanno chiesto il prolungamento del periodo di transizione (che dovrebbe terminare il 31 dicembre 2020) di uno o due anni. Le sigle che hanno firmato la richiesta sono Fntr (Francia), Bgl (Germania), Nla (Scandinavia), Tln (Paesi Bassi), Febetra (Belgio), Zmpd (Polonia) e FinMobility (Finlandia).
In una nota, scrivono che “rappresentiamo gli interessi di un settore composto da piccole e medie imprese che, in vista della Brexit, hanno bisogno di certezze e tempo per prepararsi. Inoltre, i costi aggiuntivi dovranno essere presi in considerazione nel budget delle aziende”. Aggiungono che un’uscita senza accordo avrebbe un forte impatto negativo sul trasporto e sulla logistica, tenendo anche conto delle conseguenze della Covid-19 e della prossima crisi economica. Un nuovo ciclo d’incontri per l’accordo inizierà il 1° giugno.