In sole ventiquattr’ore, il 27 febbraio 2020 i casi di contagio della Covid-19 sono raddoppiati in Francia, con una concentrazione nella regione dell’Oise, su cui si sta focalizzando l’attenzione delle Autorità e dei media. Per ora sono numeri ancora bassi rispetto all’Italia, una quarantina di persone contagiate, ma che stanno preoccupando le Autorità francesi, che temono di dover affrontare uno scenario all'italiana, con focolai, zone chiuse e sospensione di attività produttive, commerciali e sociali. Per ora non è stato trovato il paziente zero, che quindi potrebbe contagiare altre persone, mentre il presidente Emmanuel Macron rassicura i connazionali a conferma che non serve chiudere le frontiere.
Le associazioni degli autotrasportatori stanno diffondendo informazioni utili per la prevenzione e su come affrontare eventuali malattie o quarantene dal punto di vista del diritto del lavoro. Il presidente della Otre, Philippe Bonneau, scrive che “sta diventando percepibile una forma di angoscia collettiva”, per poi rassicurare ricordando anche le principali norme di prevenzione. Anche la presidente della Fntr, Florence Berthelot, dedica una nota al coronavirus, dichiarandosi contraria a una chiusura delle frontiere e concludendo che ora la cosa più importante è “guarire dalle nostre angosce”.
Sul campo però sembrano aumentare le preoccupazioni degli operatori dell’autotrasporto, soprattutto di tipo economico perché il settore è appena uscito dalla crisi causata dal lungo sciopero contro la riforma delle pensioni. Per ora non sono previste misure restrittive e le grandi flotte rassicurano la committenza, affermando di stare prendendo le misure di prevenzione consigliate dalle Autorità. Ma stanno arrivando notizie d’imprese che non mandano i loro camion nelle zone considerate a rischio in Italia o che forniscono gli autisti con maschere e disinifettanti. La situazione appare sotto controllo, ma aumenta la vigilanza, in attesa degli aggiornamenti sui contagi.