Lo sciopero bianco dei doganieri francesi nei porti di Calais e Dunkerque iniziato il 5 marzo 2019 prosegue anche oggi e per ora i tre sindacati che lo hanno indetto non hanno indicato una data per la sua fine. I funzionari lavorano, ma applicando rigorosamente le regole e rifiutandosi di svolgere gli straordinari, causando così lunghissime attese per i veicoli industriali che si devono imbarcare sui traghetti o usare le navette per la Gran Bretagna. I disagi sono iniziati già ieri, come riferisce l'associazione degli autotrasportatori francesi Fntr riportando il caso di un camion arrivato in porto alle otto e imbarcato alle 18:30. Un caso che secondo l'associazione non è isolato, come confermato dalle cronache locali che mostrano lunghissime code di camion.
Per evitare che i veicoli si affollino all'imbocco del porto di Calais, le Autorità hanno attivato blocchi lungo le autostrade A16 (in entrambe le direzioni) e A26 (a Setques). La Fntr consiglia agli autotrasportatori di evitare queste arterie, se possibile, perché sono fermati tutti i camion e non solo quelli diretti in Gran Bretagna. L'associazione protesta perché questi blocchi non sono stati annunciati con il dovuto anticipo, anzi la comunicazione ufficiale è giunta dopo l'inizio dello sciopero bianco. Inoltre, i veicoli sono fermati in posti senza servizi per gli autisti e non tutti hanno la cuccetta a bordo, come alcuni motrici ribaltabili che lavorano in cantieri. Quindi, la Fntr chiede una gestione concertata di tale crisi e informazioni tempestive.
Intanto, il direttore generale delle Dogane francesi, Rodolphe Gintz, ha comunicato alcune precisazioni sulle conseguenze di un'eventuale Brexit senza accordi per gli scali francesi. Egli ha spiegato che il sistema doganale sarà pronto il 29 marzo prossimo e che la priorità sono la sicurezza e la fluidità del traffico. In particolare, Gintz ha detto che i controlli sui dazi e sull'Iva saranno svolti in Gran Bretagna e i francesi verificheranno si muoveranno solo se avranno il sospetto di una frode.
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