Il 28 ottobre 2019 l'Osservatorio Logistica e Trasporto Merci di Genova, che il raccoglie alcune associazioni dell'autotrasporto e i sindacati confederali, ha scritto al Prefetto, al presidente della Regione, al sindaco, al presidente dell'Autorità di Sistema Portuale e al questore per chiedere un incontro urgente su alcuni nodi che da tempo stringono l'autotrasporto nel porto ligure. L'ultima riunione su tali questioni si è svolta il 13 luglio 2018 e il Tavolo avrebbe dovuto proseguire nei mesi successivi, ma il crollo del ponte Morandi ha sospeso il dialogo per affrontare l'emergenza. Ora autotrasportatori e sindacati riprendono in mano le fila del discorso, chiedendo una riunione su cinque punti: sicurezza nei terminal, concorrenza sleale, manleva della responsabilità degli autisti, tempi di attesa per carico e scarico e autoparco.
L'Osservatorio ritiene che alcune regole e modalità operative nei terminal non assicurino la sufficiente sicurezza per gli autisti, soprattutto nella fase del passaggio dei container dalla nave al camion. Le attuali regole impongono che l'autista non può scendere dalla cabina, ma quando la gru sta depositando il contenitore sul suo veicolo egli si trova sotto un carico sospeso, evento che è vietato dalla Legge 626. È già captato che il container si abbattesse con violenza sul camion o che l'intero veicolo fosse alzato in fase di sollevamento di un container sganciato male. Inoltre mancano le vie di fuga. Un altro elemento d'insicurezza è causato dalla concorrenza sleale che abbassando le tariffe impone alle imprese e agli autisti di operare senza rispettare tutte le regole di prevenzione.
Nelle operazioni al terminal ci sono altri due punti importanti da affrontare. Il primo riguarda la responsabilità addossata all'autista nella verifica dell'integrità e della pulizia dei container vuoti ritirati presso i terminal, che secondo l'Osservatorio deve essere levata perché non spetta ai conducenti dei camion controllare lo stato dei contenitori. Il secondo riguarda i tempi di attesa dei veicoli davanti al terminal, che oltre una certa soglia devono essere retribuiti. Infine gli autotrasportatori chiedono un vero autoparco, ossia uno spazio per la sosta dei veicoli industriali che non sia solo dedicato solo alle attese per completare la documentazione all'ingresso del porto.
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