Gli inquirenti tedeschi stanno delineando la dinamica dell'attentato di Berlino, dove un autoarticolato polacco ha travolto un mercatino di Natale, uccidendo dodici persone e ferendole 48. La prima ricostruzione attendibile conferma i sospetti iniziali, ossia che il camion sia stato sequestrato insieme con il suo autista, portato sul luogo dell'attentato dove sarebbe stato guidato da un attentatore che, dalle prime indicazioni, potrebbe essere un giovane tunisino, attualmente ricercato.
Quando la Polizia giunse sul posto, trovò in cabina solo il cadavere di Lukasz Urban, l'autista di 37 anni dell'azienda di autotrasporto polacca Ariel Zarawski proprietaria del veicolo. Lukasz era partito dall'Italia con un carico di travi d'acciaio destinato in Germania e aveva dichiarato di volersi fermare a Berlino, poi dalle 16:30 del giorno dell'attentato non si è più fatto sentire.
Gli inquirenti ritengono che l'autista sia stato sequestrato da una o più persone, ma che abbia opposto resistenza perché sul suo corpo hanno trovato segni di percosse e tagli di coltello. Poi è stato ucciso con un colpo di pistola. Non è ancora chiaro fino a quando sia stato vivo e s'ipotizza che abbia opposto resistenza fino al momento dell'attentato. Certo è che non stava guidando il camion e che anche lui è una vittima dell'azione terroristica.
È la seconda volta quest'anno in cui un veicolo industriale è stato scagliato contro la folla per attuare un attentato. La prima è avvenuta sul lungomare di Nizza il 14 luglio, quando un autocarro di medie dimensioni ha falciato il pubblico che assisteva a uno spettacolo pirotecnico, uccidendo 84 persone. In quel caso, il terrorista ha noleggiato il veicolo, mentre l'attentato di Berlino apre uno scenario inquietante per l'autotrasporto.
Se la prima ricostruzione sarà confermata, infatti, gli attentatori avrebbero sequestrato l'articolato. Ciò significa che i camionisti potrebbero affrontare in futuro un nuovo rischio, oltre a quelli che devono affrontare sulla strada e sui luoghi di carico e scarico. Ed è difficile pensare a contromisure, visto l'enorme numero di camion in circolazione in Europa. Negli Stati Uniti si è compiuto un primo passo: le Autorità di polizia stanno collaborando con le società di noleggio per espandere anche in quel comparto i controlli anti-terrorismo. Ma questa precauzione non serve a nulla contro il sequestro di veicoli circolanti.
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