Carburanti e circolazione stradale sono i due temi che aprono il 2022 della politica dell’autotrasporto. Sul versante energetico prosegue l’aumento del prezzo alla pompa del gasolio, che nella più recente rilevazione del ministero dello Sviluppo Economico (del 10 gennaio) ha toccato il valore di 1598,01 euro per mille litri, ossia il dieci percento più della settimana precedente. Sembra inarrestabile anche la crescita del gas naturale liquefatto, usato da circa quattromila veicoli industriali italiani, che tocca i 2,2 euro al chilogrammo. Su questo tema l’associazione Trasportounito chiede che anche questo carburante ottenga il rimborso delle accise, con un valore identico a quello in vigore per il gasolio.
Il segretario generale Maurizio Longo spiega che “questo straordinario maggior costo, oltre a determinare un clamoroso svantaggio competitivo rispetto alle imprese di autotrasporto che adoperano flotte di veicoli altamente inquinanti, rischia di generare un inaccettabile default proprio per le imprese più virtuose e pertanto siamo a chiedere un significativo intervento economico che, almeno parzialmente, consenta a tali imprese di recuperare parte del costo di esercizio”.
Conftrasporto si muove invece sull’asse del Brennero, ma questa volta sul versante italiano invece del consueto austriaco. La confederazione contesta la proposta presentata nei giorni scorsi dalla Provincia di Bolzano di un sistema digitale che permetterebbe di variare il pedaggio dell’A22 per i veicoli industriali sulla base della classe ambientale e del volume di traffico, anticipato da TrasportoEuropa il 10 gennaio 2021.
Il presidente Paolo Uggè la definisce una “nuova misura restrittiva” che “assomiglia moltissimo a quella degli ecopunti introdotti all’inizio degli anni Novanta”. Secondo Uggè, “il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, oggi, attualizza quell’impianto, anzi lo peggiora introducendo un sistema a prenotazione per gli automezzi pesanti. Chi inquina maggiormente, lo attestano le statistiche ufficiali, sono le autovetture cariche di turisti, ma sembra più facile e funzionale colpire il trasporto merci e continuare ad attrarre villeggianti”.
Conftrasporto ricorda che il sistema austriaco degli ecopunti venne respinto dall’Unione Europea e sulla proposta della Provincia di Bolzano chiede al Governo di prendere posizione, anche perché secondo l’agenzia austriaca Apa il ministro del Mims, quello della Transizione Ecologica e lo stesso Presidente del Consiglio lo avrebbero ritenuto “interessante e innovativo”.