L’aumento dei costi dell'autotrasporto causato soprattutto dall’incremento di quello del gasolio sta attivando le prime mobilitazioni dell’autotrasporto italiano. Si comincia dalla Sicilia, dove l’affiliazione locale della Fai e l’Aitras hanno annunciato lo stato di agitazione, che potrebbe scaturire nella proclamazione di un fermo dei servizi. In una nota diffusa il 12 gennaio 2023, le due sigle spiegano che “gli autotrasportatori siciliani legati alla filiera ortofrutticola erano già in affanno a causa dell’impennata dei costi energetici che hanno investito il settore della produzione dell’uva Italia, per i quali è stato richiesto lo stato di calamità e le cui conseguenze negative hanno coinvolto l’autotrasporto; adesso l’aumento del gasolio di 20/30 centesimi rischia di travolgere la campagna delle arance e delle primizie e di mettere definitivamente in ginocchio l’agricoltura siciliana”.
Fai Sicilia e Aitras chiedono un incontro con l’assessore regionale alla Mobilità e col ministro dei Trasporti per attivare rapidamente il progetto di filiera già proposto “che ha l’obiettivo di indennizzare gli autotrasportatori che fino ad oggi si sono accollati i maggiori costi dovuti alle carenze di infrastrutture, alla posizione geografica della Sicilia e alla sua insularità”. Le associazioni valutano nel 30-40% tali maggiori costi.