L'autotrasporto diventerà il capro espiratorio per il crollo del viadotto Polcevera sull'autostrada A10? Due giorni dopo l'evento, appaiono sulla stampa nazionale alcune ipotesi, per ora senza alcuna base concreta, su presunte colpe dei veicoli industriali nel disastro genovese. Alcune sono generiche e imputano al crescente numero di veicoli pesanti in transito l'indebolimento della struttura (che, ricordiamo, negli anni scorsi era stata accusata di errori progettuali). Una fonte addirittura afferma che il passaggio di un camion in sovraccarico potrebbe avere innescato il crollo in una situazione già compromessa.
Tale fonte anonima è citata in un articolo apparso il 16 agosto 2016 sul notiziario online Tiscali News. Il giornale ha intervistato un "ingegnere che per anni ha lavorato per Autostrade per l'Italia a Genova alla manutenzione di quel viadotto con incarichi di responsabilità", di cui però non rivela il nome. L'ingegnere premette che "a far crollare il ponte è stato sicuramente il cedimento dei cavi multipli in acciaio e il deterioramento dei tubi in calcestruzzo precompresso. Ed è fin troppo evidente che ci sia stato un errore umano di chi doveva certificare lo stato di salute dell'opera e la sua transitabilità e ha sottovalutato lo stato di degrado di cavi e tubi". Aggiunge però che ritenere quale sia stato l'innesco del crollo.
L'intervistato da Tiscali News ritiene che lo scollamento definitivo di un giunto della parte centrale del ponte – ossia la sella di Gerber, che sarebbe la zona più debole – potrebbe essere stato causato dal passaggio di un autoarticolato con un carico pesante, ben oltre quello consentito. L'ingegnere parla di una settantina di tonnellate, precisando che la dinamica potrebbe essere la stessa di quella del cavalcavia Annone della Milano-Meda. La fonte aggiunge: "Sono certo che inquirenti e autorità competenti provvederanno subito a ispezionare il materiale di video-sorveglianza. E vedrete che troveranno un tir passato pochi istanti prima sul punto dove si è innescato il disastro".
Riguardo al passaggio di veicoli industriali sul ponte, l'ingegnere afferma che "nei dieci anni che ho lavorato lì, costantemente transitavano mezzi con carichi assai superiori a quelli previsti per Legge. Il viadotto è l'unica strada che conduce al porto e ad alcune fabbriche importanti. Il carico massimo lordo per gli autotreni previsto dal Codice della Strada è intorno alle 45 tonnellate. Da circa trent'anni, i calcoli dei ponti stradali si fanno considerando il transito di uno o più mezzi di peso pari a 60 tonnellate. Su quel ponte transitano di continuo bestioni a otto assi da almeno 70 tonnellate".
Ricordiamo che in alcuni casi, come il trasporto di coil, il Codice della Strada autorizza la circolazione di veicoli con massa complessiva fino a 108 tonnellate senza autorizzazioni singole anche se trasportano più di un pezzo indivisibile, una norma che da anni alcune associazioni dell'autotrasporto contestano, chiedendone l'abrogazione.
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