Gli autotrasportatori ticinesi lanciano una campagna contro i colleghi stranieri che viaggiano sulle strade elvetiche. Secondo il presidente della Sezione ticinese dell'Associazione dell'autotrasporto svizzero, Adriano Sala, i 1800 veicoli industriali che entrano nel cantone dall'Italia diretti nord o arrivano dal Gottardo per venire in Italia sono una "spada di Damocle sospesa sulla testa di tutti i cittadini e le famiglie del Canton Ticino". In una nota diffusa il 12 marzo 2019, il presidente pone alcuni interrogativi "inquietanti": quanto sappiamo di questi mezzi? Cosa conosciamo della loro efficienza e manutenzione? Che garanzie abbiamo sulla qualità e la capacità di chi li guida?
Ci si chiede come mai appare oggi improvvisamente questa inquietudine elvetica, tenendo conto che i controlli della Autorità sul veicoli stranieri sono sempre stati serrati e che le sanzioni sono elevate. Ma una risposta la fornisce lo stesso comunicato dell'Astag, precisando che Sala è anche candidato del partito Udc alle elezioni di aprile 2019 per il Gran Consiglio. Questo partito (Unione Democratica di Centro) negli ultimi anni ha accentuato le sue posizioni nazionaliste, lanciando campagne come quella delle "pecore nere" del 2007, che mostrava una pecora bianca svizzera che cacciava a calci una pecora nera straniera (nella foto la versione della diramazione tedesca) e ora evidentemente sta lanciando la campagna dei "camion neri".
Lo dimostra la prosecuzione del testo del comunicato, che contrappone le aziende di autotrasporto svizzere che "rispettano alla lettera le indicazioni e le normative di sicurezza, sia in tema di manutenzione dei mezzi, sia di formazione del personale ai quali li affida" alle "centinaia di mezzi con targhe estere e sempre più spesso guidati da autisti dell'Europa orientale o anche extra comunitari, calcano l'asfalto delle nostre autostrade". Così, l'Astag del Ticino, dopo avere riconosciuto che la Polizia "fa il possibile e anche l'impossibile per controllare, fermare, sanzionare chi mette a rischio la vita umana sulle nostre strade", chiede di "alzare l'asticella" per "definire nuovi schemi normativi (anche attraverso accordi internazionali) e operativi per impedire che il tema transiti diventi fuori controllo". Alla fine del comunicato, l'Astag si dichiara "disposta a offrire alle Istituzioni tutta la collaborazione possibile per costruire un quadro di riferimento complessivo che fornisca alle nostre famiglie, ai nostri cittadini, quella sicurezza che hanno il diritto di pretendere".
Adriano Sala è nato nel 1975 a Lugano ed è avvocato. È stato eletto presidente di Astag Ticino il 21 marzo 2018, come successore di Waldo Bernasconi, che ha impugnato il volante dell'associazione per vent'anni. Nella nota che annunciava la nomina, l'Astag scrive che "grazie alla nuova direzione sotto l'egida di Adriano Sala, Astag sezione Ticino intende adottare una politica associativa e dei trasporti coerente e costruttiva. Il trasporto di merci e persone su strada deve ottenere anche in Ticino il riconoscimento che indubbiamente si merita per i servizi prestati alla popolazione, all'economia e all'industria". A maggio dello stesso anno, la sezione Ticino dell'Astag ha formato un accordo di collaborazione con Trasportounito.
Il Foglio Ufficiale del Ticino dell'8 febbraio 2019 mostra l'elenco di tutti i candidati alle elezioni del 7 aprile prossimo. Per quanto riguarda Adriano Sala, scrive che il candidato dell'UDC ha un'iscrizione al casellario giudiziale per una "grave infrazione" alle norme di circolazione. Ecco il testo completo: "15.2.2016 Ministero pubblico del Cantone Ticino Bellinzona Notificata: 15.2.2016 Passata in giudicato: 8.2.2017 Infrazione grave alle norme della circolazione; Pena pecuniaria 60 aliquote giornaliere a 110 CHF sospensione condizionale della pena, periodo di prova 3 anni; Multa 1100 CHF".
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