A luglio 2020 è entrato in vigore in tutta l’Unione Europea il primo Regolamento che applica il Primo Pacchetto Mobilità che riforma l’autotrasporto internazionale. In questi sei mesi, la Commissione Europea ha analizzato le prime conseguenze di questa riforma, esaminando in modo particolare due provvedimenti: l’obbligo dei veicoli a tornare nel Paese dove ha sede l’azienda di autotrasporto ogni otto settimane e le modifiche al cabotaggio nazionale nell’ambito del trasporto combinato strada-rotaia. Sono due provvedimenti decisi dal Parlamento Europeo ma che non facevano parte della proposta originale presentata dalla Commissione Europea. Inoltre, proprio su questi due provvedimenti si sono concentrate le critiche dei Paesi che si sono opposti all’approvazione del Primo Pacchetto Mobilità.
La stessa Commissione Europea durante la lunga e tormentata fase di approvazione del Primo Pacchetto Mobilità aveva espresso dubbi sulla compatibilità di questi due provvedimenti con la politica ambientale espressa dal Green Deal. Quindi, la ricerca della Commissione si è concentrata sull’impatto dei provvedimenti sull’ambiente e sulle variazioni climatiche. Bruxelles ha commissionate la ricerca a esperti esterni e a metà febbraio ne ha diffuso i risultati.
Sull’obbligo di rientro in sede dei veicoli industriali, la ricerca afferma che potrebbe causare un aumento delle emissioni inquinanti causate dall’autotrasporto. I ricercatori hanno valutato tre diversi scenari, con incremento della CO2 dallo 0,8% al 4,6% nell’autotrasporto internazionale fin dal 2023, con una produzione di CO2 che può raggiungere i 2,9 milioni di tonnellate.
Riguardo alle quote di cabotaggio stabiliti per le attività di trasporto combinato internazionale, la ricerca della Commissione Europea stime che questo provvedimento potrebbe produrre 397mila tonnellate di CO2, ma anche effetti negativi a lungo termine sul trasporto ferroviario. I due provvedimenti potrebbero produrre fino a 3,3 milioni di tonnellate di CO2 in più ogni anno, ma anche fino a 704 tonnellate di Nox e 251 tonnellate di PM 2,5.