Dopo un periodo relativamente lungo di crescita, i noli medi dell’autotrasporto europeo mostrano nel secondo trimestre del 2023 una flessione. Lo mostra la rilevazione periodica svolta da Iru, Upply e TransportIntelligence, che valuta sia i noli spot, sia quelli contrattuali. Mentre i secondi restano sostanzialmente stabili, con una diminuzione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (mantenendo un andamento positivo del 2,8% rispetto all’anno precedente), quelli spot sono scesi di ben 3,5 punti sul primo trimestre 2023 e addirittura del 7,5% sul secondo del 2022.
Il motivo è il calo della domanda di autotrasporto causato da fattori macroeconomici, tra cui gli elevati prezzi al consumo e il mancato adeguamento dei salari. Secondo i ricercatori, “i cali dei noli nel mercato contrattuale sono stati molto più contenuti che in quello spot. Le principali ragioni sono il miglioramento della fiducia delle imprese e un ritardo strutturale nei prezzi che riflette il calo dei costi”.
Si prevede che i noli resteranno compressi per l’intero anno, anche se i costi elevati li manterranno comunque a un livello relativamente elevato. In particolare incidono il costo del lavoro e dei carburanti, che sono scesi dai livelli massimi del 2022, ma restano comunque alti rispetto al periodo precedente alla guerra in Ucraina. Per esempio, il prezzo medio del gasolio a luglio del 2023 era superiore del 16,9% rispetto a quello del luglio 2023.
Thomas Larrieu, amministratore delegato di Upply, ha commentato: “Nella prima metà del 2023 stiamo assistendo agli effetti del rallentamento economico in Europa, illustrato dal forte calo dei prezzi spot”, commenta Thomas Larrieu, amministratore delegato di Upply. “Tuttavia, è importante notare che i prezzi del trasporto merci su strada in Europa rimangono in media più alti del 12-15% rispetto a prima della pandemia, riflettendo un aumento strutturale dei costi dei trasportatori”.
Resta in primo piano la carenza di autisti, che nel secondo trimestre appare leggermente inferiore rispetto al 2021. “Il calo della domanda di trasporto merci su strada non dovrebbe distrarci dai problemi strutturali della popolazione europea dei camionisti: meno del 6% ha meno di 25 anni mentre più di un terzo di coloro che hanno più di 55 anni andranno in pensione tra cinque o dieci anni”, spiega Vincent Erard, direttore senior per la strategia e lo sviluppo dell'Iru. “Più di 1,2 milioni di posti di lavoro per autisti di camion potrebbero essere vacanti tra cinque o dieci anni a causa dei soli pensionamenti degli autisti. Dobbiamo agire ora per migliorare l’accesso alla professione, facilitare l’assunzione di conducenti provenienti da Paesi terzi e aumentare l’attrattiva della professione”.
Michael Clover, responsabile dello sviluppo commerciale di TranportIntelligence, si sofferma sulle prospettive a breve termine: “Si prevede che le tariffe di trasporto stradale in tutta Europa continueranno a diminuire durante il terzo trimestre poiché la domanda rimane debole e la capacità disponibile rimane elevata. Poiché non si prevede una ripresa della domanda fino al 2024, ci aspetteremmo che i tassi continuino la loro traiettoria discendente nel prossimo futuro”.