Prosegue da oltre un mese il blocco dei camion che vogliono attraversare il confine tra Polonia e Ucraina, attuato dal 6 novembre 2023 dagli autotrasportatori polacchi contro la liberalizzazione del trasporto internazionale per quelli ucraini, stabilita dall’Unione Europea dopo l’invasione da parte della Russia. Secondo il portavoce della Guardia di Frontiera ucraina, Andrii Demchenko, all’8 dicembre 2023 erano incolonnati sul versante polacco 3.300 veicoli industriali che non riescono a entrare in Ucraina.
Secondo fonti ucraine, nelle colonne sarebbero fermi anche veicoli con aiuti umanitari e militari. Le colonne più lunghe si registrano al confine Medyka-Shehyni, con 1.200 camion, e a quello Hrebenne-Rava-Ruska, con 850 camion. Gli autisti di questi camion vivono in cabina a temperature sotto lo zero, mentre nessun progresso giunge sul versante diplomatico.
Per affrontare la situazione, la compagnia ferroviaria ucraina sta attivando il trasporto degli autoarticolati su treno. Il primo viaggio è avvenuto il 7 dicembre 2023 tra le stazioni di Sknyliv (Ucraina) e Slawkow (Polonia), passando per il confine Izov-Hrubeshiv. Secondo quanto dichiara la società, ci sarebbero alcune difficoltà burocratiche per attraversare il confine, che però dovrebbero essere risolte.
La compagnia ferroviaria svolge anche il trasporto combinato strada-rotaia in direzione inversa. I treni possono trasportare tredici autoarticolati interi, mentre i loro autisti viaggiano in autobus. Ma anche intensificando questo servizio, non basterà a risolvere il problema. Solo per smaltire l’attuale fila sul versante polacco servirebbero infatti 254 viaggi in treno.
La liberalizzazione dell’autotrasporto internazionale ucraino è stata decisa dalla Commissione Europea e quindi solo lei potrebbe revocarla, ma non ha intenzione di farlo. Anzi, il 29 novembre la Commissaria ai Trasporti, Adina Valean, ha affermato che il blocco è “inaccettabile” e ha chiesto alle Autorità polacche d’intervenire per “rafforzare la legalità alle frontiere”.