La carenza degli autisti di veicoli industriali in Gran Bretagna – che è stata aggravata dalle restrizioni all'immigrazione seguite alla Brexit e dalla pandemia di Covid-19 – continua a creare gravi problemi all’autotrasporto britannico, che si riversano sulla vita quotidiana. Le catene di supermercati hanno difficoltà a rifornire i punti vendita ma anche le aziende dei servizi urbani cominciano a lasciare fermi i compattatori per la raccolta dei rifiuti. E proprio da queste due attività arrivano soluzioni di emergenza.
Alla fine di luglio 2021 la catena di Gdo Tesco ha annunciato un bonus di mille sterline (1175 euro) per gli autisti che saranno assunti entro il 30 settembre, iniziativa copiata da altri operatori, come Arla (produttore di latte) e Marsk Spencer, mentre un’altra importante catena della Gdo, Aldi, ha aumentato le retribuzioni dei suoi conducenti. Nella raccolta dei rifiuti, la multinazionale Veolia registra un aumento della carenza degli autisti del 40% nell’ultimo anno e ha quindi avviato una campagna di reclutamento tra le donne, mentre alcuni enti pubblici offrono incentivi ai nuovi conducenti.
Queste iniziative non piacciono però all’associazione degli autotrasportatori Rha, che le ritiene poco efficaci per risolvere il problema nel medio e lungo termine. Per esempio, gli incentivi per i nuovi assunti spostano gli autisti tra le aziende, ma non ne creano di nuovi. Per affrontare questa “situazione catastrofica”, l’associazione propone al Governo un piano in dodici punti, che prevedono facilitazioni per l’immigrazione e per gli esami per le patenti e politiche di apprendistato.
Nello stesso tempo, il direttore esecutivo della Rha, Richard Burnett ha ammesso in un’intervista a Sky News che per lungo tempo gli autisti britannici sono stati sottopagati, anche a causa delle basse tariffe dell’autotrasporto, e che questa è una delle cause della loro carenza. Paradossalmente, quindi, il problema è causato anche dai committenti, compresi quelli che ora offrono incentivi agli autisti che passano alle loro dirette dipendenze, svuotando ulteriormente le cabine degli autotrasportatori in conto terzi.
A luglio, il Governo britannico ha annunciato provvedimenti per affrontare il problema, che però escludono visti per l’immigrazione dedicati all’autotrasporto. Tra le misure annunciate ci sono facilitazioni per conseguire le patenti superiori (tra cui un solo esame per motrici isolate e autoarticolati), aumento dei parcheggi per veicoli pesanti, possibilità di rientro al lavoro per i pensionati, maggiore flessibilità per le consegne la mattina presto o nella tarda serata.
Ricordiamo che il Governo britannico ha già introdotto due provvedimenti: l’allungamento dell’orario di guida giornaliero da 9 a 11 ore per due volte la settimana e la possibilità di usare semirimorchi più lunghi per ridurre il numero dei viaggi. La Rha però insiste sull’inserimento degli autisti di veicoli industriali tra le attività che ottengono visti per l’immigrazione.