Come è noto, gli autisti di veicoli industriali diretti in Austria lungo l’asse del Brennero devono presentare all’ingresso nel Tirolo austriaco un certificato di negatività alla Covid-19 o, se non lo hanno, sottoporsi al tampone nell’autoparco di Sadobre. Il giornale online altoatesino Salto ha pubblicato il 3 marzo 2021 un reportage di Christoph Francescini su che cosa succede agli autisti che risultano positivi al test. E le conclusioni mostrano problemi giuridici e operativi. L'articolo esordisce riferendo che ogni giorno a Sadobre sono sottoposti al test da 1100 a 1700 autisti.
Il giornalista testimonia il caso di un conducente tedesco che ottiene un risultato positivo: viene prima posto in quarantena dai medici di Sadobre sul suo camion, fino all’arrivo di un’ambulanza che lo porta un un grande edificio di Gossensass, che è una ex casa di villeggiatura militare che è stata riconvertita in stazione di quarantena. Il camionista deve restare confinato in tale struttura per dieci giorni o più, se anche il secondo tampone risulterà positivo.
E il camion? L’articolo riporta la dichiarazione di Thomas Baumgartner della Fercam, secondo cui nessuno s’interessa del veicolo, che deve essere recuperato dall’azienda titolare. Una situazione che l’impresa di autotrasporto altoatesina ha vissuto dopo la rilevazione di positività di un suo conducente. In quel caso, nessuno ha avvertito la Fercam del confinamento dell’autista a Gossensass, quindi dopo averlo scoperto da solo, l’autotrasportatore ha dovuto inviare a Vipiteno del personale con tute protettive che ha riportato il camion nella sede di Bolzano.
In questo caso, la vicinanza della sede aziendale al confine con l’Austria favorisce il rientro del veicolo, ma se viene bloccato un camion di un’altra zona d’Italia o di un Paese straniero la questione si complica, soprattutto se il camion trasporta merce deperibile o di elevato valore e quindi non può essere lasciato a Sadobre. Inoltre, il giornale pone dubbi sulla legittimità del confinamento obbligatorio a Gossensass, una misura che toglie la libertà a un cittadino imponendogli un luogo di residenza senza un provvedimento giudiziario.
L'articolo precisa che ogni giorno risultano positivi alla Covid-19 da uno a tre autisti al giorno, con un’incidenza sul totale dei controllati dello 0,18%. Un tasso basso, ma che porterà prima o poi all’intasamento della struttura di confinamento e all’aumento dei costi per chi li sostiene. Il giornale chiede se non abbia più senso far continuare il viaggio all’autista positivo, con un documento che gli impone di non avere contatti e poi di confinarsi in un luogo di sua scelta. L’alternativa, suggerisce Salto, è passare dal Tarvisio, dove non sono obbligatori i controlli: si allunga il viaggio ma si evita il rischio di una vacanza obbligatoria in Alto Adige.