Nel pomeriggio del 14 ottobre 2021, appena poche ore prima dell’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde Covid-19 (Green Pass), i ministeri della Salute e del Mims (Trasporti) hanno diffuso i chiarimenti sul suo obbligo da parte degli autisti dei veicoli industriali esteri che operano in Italia. Lo fanno tramite la circolare 37420 che di fatto esonera tali autisti dall’obbligo del certificato, quindi della vaccinazione o del tampone. Il testo afferma che “per quanto riguarda gli equipaggi dei predetti mezzi di trasporto provenienti dall’estero che non siano in possesso di una delle certificazioni verdi Covid-19 (o di altre certificazioni per vaccinazioni riconosciute dall’Ema o di vaccinazioni riconosciute equivalenti con circolare del ministero della Salute), si precisa che è consentito esclusivamente l’accesso ai luoghi deputati alle operazioni di carico/scarico delle merci, a condizione che dette operazioni vengano effettuate da altro personale”.
Una soluzione favorevole al mondo dell’industria e del commercio, perché evita un blocco dell’autotrasporto internazionale e quindi delle esportazioni, ma che non piacerà agli autotrasportatori italiani, che invece chiedono da tempo che l’obbligo sia esteso anche agli autisti stranieri per evitare distorsioni alla concorrenza. Così come non piacerà ai conducenti italiani che non hanno il Green Pass e che si chiederanno perché i loro colleghi stranieri potranno caricare e scaricare mentre loro no, neppure se restano in cabina. È facile ipotizzare che questo provvedimento aumenterà la tensione sul Green Pass a poche ore dalla sua applicazione obbligatoria nel mondo del trasporto.