L'11 settembre 2024, il Ministero dell'Interno ha emesso una circolare (protocollo 300/STRAD/1/0000026955) che affronta il fenomeno dell'esterovestizione dei veicoli in Italia, che negli ultimi anni ha attirato l'attenzione delle Autorità e delle Forze di Polizia. La circolare non solo chiarisce alcuni aspetti normativi legati alla circolazione dei veicoli con targa straniera sul territorio nazionale, ma mira anche a contrastare pratiche abusive che possono comportare violazioni del Codice della Strada e potenziali perdite di entrate fiscali per lo Stato.
Il termine esterovestizione, secondo la circolare, fa riferimento alla re-immatricolazione all'estero di un veicolo già immatricolato in Italia. Questo stratagemma viene spesso utilizzato da residenti italiani per aggirare le normative nazionali sulla proprietà e circolazione dei veicoli, beneficiando di agevolazioni fiscali o regolamentari in vigore in altri Paesi. In molti casi, i veicoli immatricolati all'estero non rispettano le stesse normative stringenti in materia di assicurazione e revisione che si applicano in Italia, creando così disparità tra gli utilizzatori e un rischio per la sicurezza stradale.
Uno dei punti più importanti della circolare riguarda il richiamo all'articolo 93-bis del Codice della Strada sulla circolazione di veicoli con targa straniera se di proprietà di persone residenti in Italia da più di tre mesi. Il testo stabilisce chiaramente che un veicolo immatricolato all'estero non può circolare liberamente sul territorio italiano se il suo proprietario è residente in Italia da più di tre mesi, pena il sequestro del veicolo e una multa significativa.
Chi risiede in Italia può comunque continuare a usare un veicolo con targa estera per un periodo superiore a 30 giorni all’anno, ma deve registralo al Reve, uno specifico registro del Pra. In questo caso, il veicolo è sottoposto agli stessi obblighi di quelli con targa italiana (revisione periodica e pagamento della tassa automobilistica).
Un altro aspetto centrale della circolare riguarda il trasporto merci internazionale. Le aziende di trasporto che operano tra Italia e altri Paesi europei sono spesso proprietarie di veicoli immatricolati all'estero, pur essendo residenti in Italia. In questo contesto, la circolare ha fatto chiarezza, escludendo dal divieto quei veicoli destinati esclusivamente al trasporto internazionale.
Quindi, le aziende che operano in conformità alle leggi europee sul trasporto di merci potranno continuare a utilizzare veicoli con targa estera senza incorrere nelle sanzioni previste per i residenti italiani.
Per rendere effettiva l'applicazione di queste nuove disposizioni, la Direzione Centrale per la Polizia Stradale ha raccomandato un aumento dei controlli su strada. Gli agenti della polizia stradale, oltre ai controlli di routine, effettueranno verifiche mirate su veicoli sospetti di essere stati esterovestiti, ovvero immatricolati all'estero pur essendo di proprietà di residenti italiani.