Cosa Nostra non risparmia neppure i settori in forte crisi come quello dell'autotrasporto, già colpito dalla riduzione dei volumi e delle tariffe e dall'aumento della concorrenza e dei costi. La cosca catanese Santapaola-Ercolano gli chiede anche il pizzo, come mostrano gli arresti per estorsione attuati dai Carabinieri all'inizio di novembre 2016 verso cinque persone che sarebbero legate all'organizzazione. Dopo avere pedinato uno degli indagati, i militi lo hanno fermato con 1200 euro in tasca, appena ricevuti dal titolare di un'impresa di autotrasporto di Belpasso.
Dopo averlo arrestato in flagrante, hanno perquisito la sua abitazione, trovando cinque proiettili di pistola, che secondo gli inquirenti servono per intimidire le vittime dell'estorsione, inviandoli per posta. Durante l'indagine, i carabinieri hanno individuato tre complici dell'uomo e tutti sono stati arrestati per estorsione aggravata e continuata in concorso. Qualche giorno dopo hanno arrestato una quinta persona, già detenuta in carcere per altre vicende.
Secondo gli inquirenti, questa organizzazione avrebbe costretto l'autotrasportatore a pagare, ininterrottamente da cinque anni, mille euro ogni quattro mesi per ottenere una "protezione", ossia evitare gravi ritorsioni che, come mostra il ritrovamento dei proiettili, potevano anche colpirlo personalmente
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