Il Decreto approvato dal Governo sull’obbligo della certificazione verde contro la Covid-19 (Green Pass) per i dipendenti delle aziende include anche tutti i lavoratori del trasporto e della logistica, compresi gli autisti di veicoli industriali. Per questi ultimi emergono però dei dubbi sull’applicazione agli stranieri che operano temporaneamente in Italia. Li ha espressi il 20 settembre 2021 Conftrasporto, in particolare riguardo a due situazioni. La prima comprende gli autisti stranieri che lavorano in Italia per un’azienda italiana in regime di somministrazione transnazionale e la seconda gli autisti d’imprese di autotrasporto straniere che svolgono trasporti internazionali e attuano il cabotaggio stradale nel nostro Paese e per i quali non esiste l’obbligo del Green Pass nel loro Paese di residenza.
In quest’ultimo caso, precisa Conftrasporto, “si profilerebbe anche un’ipotesi di concorrenza sleale delle imprese straniere nei confronti di quelle italiane proprio perché l’autista è un fattore di produzione indispensabile all’attività delle imprese di autotrasporto, in particolare in un periodo in cui c’è una carenza di autisti in tutta Europa”. La confederazione chiederà un chiarimento direttamente al ministro del Mims (ex Trasporti) Enrico Giovannini durante l’incontro del 21 settembre sul Decreto Infrastrutture.
“È necessario un chiarimento”, afferma Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto. “Sono tante infatti le richieste che ci stanno pervenendo dagli associati su questo tema, segnalando situazioni di dubbio e difficoltà nei comportamenti da adottare in assenza di indicazioni al riguardo. A questo punto si pone anche una questione di coordinamento a livello europeo”.