In attesa dei chiarimenti del ministero Mims (ex Trasporti) sull’obbligo della certificazione verde Covid-19 anche agli autisti delle imprese straniere che operano in Italia o di quelli in regime di distacco, Conftrasporto presenta alcune proposte sull’applicazione del Green Pass (che sarà obbligatoria dal 15 ottobre 2021) nel trasporto delle merci.
Tali proposte si articolano in tre punti: riconoscere il Green Pass per gli autisti stranieri che lavorano per le imprese italiane e che si sono vaccinati nel loro Paese, anche con vaccini non riconosciuti in Italia; garantire che il Green Pass sia esteso agli autisti d’imprese straniere che operano in Italia, evitando trattamenti differenziati con le imprese italiane; prevedere una deroga per gli autisti che il 15 ottobre non avranno la certificazione verde.
La deroga per gli autisti, precisa Conftrasporto “sarebbe coerente con quanto già fatto nei provvedimenti passati, che hanno riconosciuto una specificità all’autotrasporto poiché indispensabile a garantire l’approvvigionamento di prodotti fondamentali per i cittadini e la continuità delle attività economiche. La deroga potrebbe essere attuata prevedendo tutte le misure di tutela in termini di distanziamento e Dpi necessarie e subordinandola al vincolo per l’autista di rimanere in cabina nelle fasi di interazione con altri lavoratori (in particolare nelle operazioni di carico/scarico)”.
Il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, spiega che la deroga per gli autisti “nasce dalla forte preoccupazione che l’attuale carenza di autisti (ne mancherebbero 20mila), l’alta percentuale di non vaccinati nel comparto (come confermerebbe una prima indagine qualitativa) e l’oggettiva impossibilità di procedere al tampone rispettando modalità e tempi dell’attività lavorativa, possano produrre una tempesta perfetta sulle imprese di autotrasporto, che si troverebbero impossibilitate a garantire i servizi, con conseguenze su tutto il sistema italiano”.