L'Ufficio Studi di Conftrasporto stima che un'ora di ritardo nell'attraversamento alpino delle merci lungo l'asse del Brennero costi complessivamente all'intero sistema economico oltre 370 milioni di euro, di cui 170 a carico del solo autotrasporto. Una cifra che illustra l'impatto delle dichiarazioni rilasciate il 3 luglio dal Governo austriaco di voler aumentare i controlli sul passaggio dei migranti alle sue frontiere meridionali, che in concreto sono quelle con Italia e Slovenia. Una situazione che, secondo il vice-presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, deve essere immediatamente affrontata dal Governo italiano con misure concrete: "Il governo italiano si faccia sollecito interprete delle esigenze del sistema produttivo nazionale adottando le misure necessarie e avanzando proposte che riducano al massimo i danni per la nostra economia, introducendo forme di controllo atte a impedire ai migranti irregolari di violare le norme in atto sul fenomeno dell'immigrazione. Le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa lasciano il tempo che trovano, soprattutto non producono soluzioni concrete, cosa di cui si sente la necessità".
Più in generale, sulle politiche austriache relative al transito dei veicoli industriali, che comprendono anche la limitazione al passaggio in alcuni giorni dell'anno (sei nel solo mese di luglio), Uggè ribadisce che "decisioni che rallentano i collegamenti dei Paesi periferici al Centro dell'Europa siano incompatibili con il principio della libera circolazione delle persone e delle merci a livello europeo. Tale considerazione è stata ripresa e ribadita dal commissario europeo ai Trasporti Violeta Bulc e da gruppi parlamentari europei". Quindi, "la decisione dell'Austria va immediatamente sanzionata".
Un invito a muoversi giunge anche dalla politica stessa: la deputata Debora Serracchiani ha chiesto, tramite un'interrogazione urgente a ministro Moavero Milanesi, di attivarsi urgentemente per scongiurare una chiusura del valico del Brennero, esprimendo "la fortissima preoccupazione delle aziende dell'Italia del Nord Est che hanno nella Germania il loro principale partner commerciale in Europa". L'onorevole Serracchiani ricorda anche il filtraggio dei veicoli industriali, che ritiene "una decisione senza precedenti, che mina alla radice gli accordi internazionali stipulati a Schengen sulla libera circolazione delle merci e delle persone e che va contro i principi di uno Stato membro dell'Unione europea. A questo problema che tocca anche molto da vicino l'aspetto trasportistico degli scambi commerciali, confido che il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, vorrà dedicare massima attenzione".
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!