Dopo l'annuncio dell’introduzione di un nuovo pedaggio per i veicoli industriali, un gruppo di trasportatori che si definisce Road Tax Committee - guidato dall’avvocato ed ex-autista Jacob Forman - ha inviato una lettera a tutti i ministri del Governo e ai politici del Folketing, il Parlamento danese. La sua richiesta è accantonare il pedaggio chilometrico a favore di un’imposta aggiuntiva sui carburanti fossili, che sarebbe più gestibile sia per il trasporto che per l’industria, più ecologica ed economicamente utile allo Stato. Le loro motivazioni sono state pubblicate dal portale LM e riassunte nei seguenti dieci punti.
- La nuova tassa colpirà unicamente i camion a combustibili fossili, ma oggi non è economicamente possibile acquistare un camion elettrico da 56-60 tonnellate ( che comporta un costo aggiuntivo 40-90%).
- Non ci sono stazioni di ricarica e la rete elettrica non è pronta per i camion di grandi dimensioni, quindi i trasportatori non possono passare alla trazione elettrica.
- I carburanti neutri in termini di CO2, come il biogas e il biodiesel, sono già tassati pesantemente al pari del gasolio.
- Il nuovo pedaggio, che dovrebbe avere un valore complessivo di 300 milioni di corone danesi (circa 40,263 milioni di euro) all'anno, è difficile da gestire per il trasportatore.
- Il pedaggio aumenterà gli squilibri economici della Danimarca.
- Oggi in Danimarca ci sono meno di cento camion elettrici e l'Agenzia danese per l'Energia comunica che nel 2030 saranno il 5% del totale. Gli altri veicoli industriali dovranno pagare il pedaggio.
- I trasporti rappresentano il 29,3% delle emissioni di CO2 della Danimarca ed i camion oltre le 16 tonnellate sono responsabili del 13% di queste, mentre la parte restante è da attribuire ad autovetture e furgoni. Considerando anche l’industria, i veicoli industriali sono dunque responsabili del 4,29% delle emissioni totali di CO2 e, mentre le emissioni delle autovetture sono in aumento, quelle dei camion sono diminuite del 20% dal 1990 ad oggi, secondo l'Agenzia danese per l'Energia.
- Il Road Tax Committee invita tutte le parti a un negoziato su come rendere il settore più sostenibile in breve tempo.
- Sono state fatte proposte per aumentare i pesi totali trasportabili e ciò consentirà un risparmio immediato di CO2.
- I camion pagano già una tassa sulla CO2 sul diesel, ma gli autotrasportatori sarebbero felici di partecipare finanziariamente alla transizione verde. Per esempio, con una tassa sulla CO2 più elevata su tutti i combustibili fossili (30 corone al litro?).
Alle rimostranze dei trasportatori si sono unite anche le segnalazioni di sette sindaci danesi della regione dello Jutland, conosciuta anche come Business Region MidtVest, che stanno unendo le forze contro il nuovo pedaggio chilometrico. Hanno infatti inviato una lettera al ministro dei Trasporti e a quello delle Imposte in cui condividono i timori degli autotrasportatori e segnalano che l’onere finanziario colpirà i prodotti danesi ma anche e soprattutto le aziende situate nelle aree rurali, creando squilibri all’interno del Paese.
La situazione è molto tesa e i trasportatori stanno ora pianificando una nuova protesta di dimensioni maggiori rispetto a quella che il 4 aprile 2023 ha paralizzato il centro di Copenaghen. Secondo i promotori, guidati dall’imprenditore Benny Nielsen, proprietario del colosso Fredsø Vognmandsforretning, oltre 1.300 aziende e 4.000 camion hanno già aderito al blocco, inizialmente previsto per i primi di maggio e poi posticipato di qualche settimana per dare ai politici l’opportunità e il tempo d’intervenire.
Marco Martinelli