Con l'introduzione del Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti (Rentri), gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti a titolo professionale saranno soggetti a nuove normative. Questi nuovi obblighi mirano a una gestione più trasparente e controllata dei rifiuti, favorendo la transizione verso una completa digitalizzazione della tracciabilità. Queste realtà dovranno iscriversi al Rentri tra il 15 dicembre 2024 e il 13 febbraio 2025. Si tratta di un passo necessario per poter adempiere agli obblighi operativi che entreranno in vigore nei mesi successivi.
Dal 13 febbraio 2025, infatti, le imprese di autotrasporto dovranno iniziare a gestire il registro di carico e scarico dei rifiuti in formato digitale. Questo significa che tutti i dati relativi al trasporto dei rifiuti dovranno essere trasmessi elettronicamente al Rentri, eliminando progressivamente la documentazione cartacea. Resta invece in formato cartaceo la copia del Formulario di Identificazione del Rifiuto (Fir), che le imprese sono tenute a restituire al produttore.
Dal 13 febbraio 2026, il passaggio alla digitalizzazione diventerà completo: anche il Fir sarà interamente gestito in formato digitale. In questa fase, tutti i dati relativi ai Fir per i rifiuti pericolosi dovranno essere trasmessi al Rentri, consentendo un controllo più accurato dei flussi di questi materiali. È importante sottolineare che questi obblighi riguardano esclusivamente i trasportatori in conto terzi. Le imprese che operano in conto proprio, invece, non sono tenuti all'iscrizione come trasportatori, limitando così l'impatto della normativa su chi effettua piccoli trasporti occasionali.
L'iscrizione al Rentri comporterà per le imprese dei costi annuali. Ogni unità locale dovrà versare 10 euro come diritto di segreteria, a cui si aggiungeranno 100 euro per il primo anno come contributo iniziale e 60 euro per gli anni successivi. Questi costi sono stati introdotti per coprire le spese di gestione del registro e per sostenere l'infrastruttura necessaria alla digitalizzazione del settore.
La transizione verso il Rentri è vista come un passo avanti significativo nella gestione dei rifiuti in Italia. La digitalizzazione dei registri e dei formulari consentirà una maggiore trasparenza e un controllo più efficace, contribuendo a combattere il fenomeno dello smaltimento illegale. Tuttavia, le imprese dovranno essere pronte ad adattarsi ai nuovi strumenti digitali, il che potrebbe richiedere un investimento non solo economico ma anche formativo.