Il primo luglio 2018 la Danimarca ha introdotto una norma che limita a venticinque ore il tempo massimo di sosta di un veicolo industriale nelle aree di parcheggio gestite dallo Stato. Una norma che la Commissione Europea considera discriminatoria nei confronti degli autotrasportatori stranieri, perché sono questi ultimi più che quelli nazionali a fermarsi per periodi relativamente lunghi in questi parcheggi. Il Governo danese ha respinto la prima richiesta proveniente da Bruxelles di eliminare tale norma sostenendo che la ha adottata per "garantire condizioni ordinate nelle aree di sosta" e di "affrontare il problema dei parcheggi illegali e pericolosi". Così, dopo la messa in mora, la Commissione Europea ha deciso di deferire la Danimarca alla Corte di Giustizia Europea.
La Commissione sostiene che “questa limitazione colpisce gli autotrasportatori non residenti molto più degli autotrasportatori stabiliti in Danimarca, poiché gli autotrasportatori non residenti non hanno una sede operativa situata in Danimarca e hanno quindi bisogno di spazi di parcheggio lungo le autostrade per rispettare gli obblighi previsti dal Regolamento 561/2006. Ciò vale in particolare per i periodi di riposo settimanale ridotti (tra le 35 e le 45 ore) che in effetti possono legittimamente essere presi nel veicolo”. Quindi, aggiunge la Commissione “le restrizioni al parcheggio, in combinazione con le severe norme UE sui periodi di riposo (articoli 4, 6 e 8 del regolamento (CE) n. 561/2006) rendono difficile per i trasportatori non residenti fornire servizi di trasporto internazionale e operazioni di cabotaggio. Ciò equivale a una restrizione ingiustificata della libera prestazione di servizi di cui agli articoli 1, 8 e 9 del regolamento (CE) n. 1072/2009”.