Mentre crolla il numero degli addetti in Italia, cresce a doppia cifra quello degli addetti nei Paesi dell'Unione che offrono il costo del lavoro più basso (in media del 23,6% rispetto all'Italia), ossia Slovacchia, Romania, Bulgaria, Polonia, Ungheria e Slovenia. Complessivamente, in questi Paesi l'occupazione nell'autotrasporto è cresciuta del 13,2%. In termini assoluti, In Italia nel triennio 2010-2013 sono sfumati 21.800 posti, mentre nei sei Paesi dell'Est sono stati assunte 68.500 persone.
Il Paese che mostra la crescita maggiore degli addetti nel triennio è la Slovacchia (+30,1%), seguita da Romania (+28,7%) e Bulgaria (+25,7%). Aumenti più contenuti si rilevano in Polonia (+7,8%) e Ungheria (+4,2%), mentre anche in Slovenia si registra un calo (-5,3%).
Confartigianato valuta anche il processo di delocalizzazione delle imprese di trasporto. Nel 2012, le aziende all'estero sotto controllo d'imprese italiane nel settore trasporto e magazzinaggio erano 674, con 28.070 addetti. Negli ultimi due anni, l'occupazione di tali imprese è aumentata del 10,7%, contro un calo del tre percento degli addetti in Italia. Nell'ultimo biennio il solo settore del trasporto merci su strada ha registrato un calo dell'occupazione pari al 4,1%.
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