“La nostra catena di approvvigionamento è stata colpita dalla carenza di autisti in tutto il Regno Unito ed è stata esacerbata dalla chiusura temporanea del nostro terminale di distribuzione di carburante di Hemel Hempstead la scorsa settimana a causa dei necessari isolamenti Covid-19 tra il personale. Il terminale sta ora funzionando di nuovo normalmente": con queste parole, la BP ha annunciato il 21 luglio la mancanza di rifornimento di alcuni distributori di carburante. Un problema che si aggiunge al rifornimento dei supermercati, che affligge l’isola già da qualche settimana. La causa sta nella tempesta perfetta causata dalla Brexit (che ostacola l’arrivo di autisti immigrati) e dalla pandemia.
Un altro segnale preoccupante viene dalla raccolta dei rifiuti urbani, che è rallentata in alcune città, anche importanti, come Tonbridge & Malling, Southampton, Havant, South Oxfordshire, Vale of White Horse e Arun. BP riuscirà probabilmente a rifornire tutte le stazioni di servizio, ma la Gran Bretagna non risolverà in breve tempo il problema, nonostante le misure d’emergenza attuate dal Governo, come l’allungamento dei tempi di guida giornalieri e l'accelerazione degli esami di guida per conseguire le patenti superiori. L’associazione degli autotrasportatori RHA chiede misure più incisive, come allargare le maglie dell’immigrazione, che si sono chiuse con la Brexit. Questa emergenza sta provocando un aumento delle retribuzioni degli autisti, ma non potrebbe bastare per attrarre i giovani a una professione ritenuta anche in Gran Bretagna impegnativa, faticosa e con una scarsa immagine sociale.