È il pericolo più grosso causato dalla pandemia di Covid-19: il fermo dei camion, che ogni giorno riforniscono cittadini e le imprese rimaste aperte (a loro volta essenziali per la vita delle persone), causato dalla serrata dei distributori di carburanti, annunciata il 24 marzo dalle tre associazioni degli esercenti (Confesercenti), Fegica (Cisl), Figisc/Anisa (Confcommercio). Secondo la nota diramata dalle tre sigle, dalla mezzanotte di mercoledì 25 marzo 2020 cominceranno a chiudere gli impianti, prima quelli delle autostrade e delle tangenziali e poi quelli della viabilità ordinaria. Le tre sigle spiegano che “noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio”.
Dopo l’annuncio dei distributori, i vice-presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, ha dichiarato che “Il minacciato blocco da parte dei benzinai deve essere assolutamente evitato: a rischio il trasporto delle merci essenziali”. Uggè invita quindi il Governo a fornire risposte alle richieste dei gestori degli impianti di carburante.
Anche Trasportounito è intervenuto sulla questione, chiedendo al Governo esplicitamente la precettazione dei distributori. “Non è neppure immaginabile uno scenario in cui non sia possibile trasportare merci essenziali come alimentari o medicine in presenza di una serrata dei benzinai”, afferma il segretario Maurizio Longo, che conclude: “Il nostro non è un invito; il Governo prenda subito coscienza del pericolo e delle conseguenze letali per un Paese già in ginocchio”.