Proseguirà fino a mercoledì 7 settembre 2022 il fermo dei piccoli autotrasportatori tarantini di carburante che lavorano – almeno finora – per la raffineria Eni della città pugliese. Secondo il sindacato di base Usb, che lo ha proclamato, un'ottantina di veicoli industriali presidiano dal 1° settembre il varco 2 dell’impianto, impedendo l’ingresso e l’uscita delle autobotti. Il 7 settembre si svolgerà un incontro i Prefettura tra il sindacato e l’Eni. Il fermo sta causando problemi alla distribuzione di carburanti in Puglia, sia nella rete, sia nell’extrarete. Nel primo caso, la stampa locale riferisce che dal 5 settembre alcuni distributori hanno chiuso per mancanza di prodotto, mentre nel secondo Coldiretti Puglia ha espresso preoccupazione per la produzione e la vendita dei prodotti agricoli.
Gli autotrasportatori contestano l’assegnazione della distribuzione alla G&A, impresa di autotrasporto del Gruppo Gavio, che starebbe usando in subappalto diversi autotrasportatori provenienti dall’esterno della provincia, escludendo alcuni che da anni lavorano per l’Eni. Da cinque anni, afferma la Usb, la compagnia petrolifera proroga questo contratto. Da parte sua, l’Eni dichiara che il contratto prevede che almeno la metà dei volumi devono essere trasportati da vettori locali e che vigilerà sull’applicazione di questa condizione.