L’illegittimità dei divieti e dei limiti al transito dei veicoli industriali attraverso l’Austria, e in particolare lungo l’asse del Brennero, è dichiarata da anni dalle associazioni degli autotrasportatori italiane e tedesche. Un sostegno a questa tesi viene dal parere legale sulla conformità del divieto di circolazione notturna redatto dal professor Peter Hilpold, che insegna diritto europeo dell’Università tirolese di Innsbruck, che è stato presentato il 22 settembre 2021 da Unioncamere e Uniontrasporti. Ricordiamo che l’Austria ha inasprito il divieto da gennaio del 2021, applicandolo a tutti i veicoli industriali con motore diesel. In pratica, possono viaggiare di notte solo i camion alimentati a gas naturale liquefatto e quelli elettrici (questi ultimi non disponibili sul mercato). Però i veicoli diesel Euro VI che hanno come origine o destinazione una località tirolese possono viaggiare senza restrizioni.
Nella sua perizia, il professor Hilpold sottolinea che il divieto notturno è applicato solo al traffico di transito e quindi non è chiaro come possa ridurre l’inquinamento atmosferico, visto che causa solo uno spostamento di veicoli dalla notte al giorno. Anzi la situazione peggiora perché aumenta con congestione diurna, provocando rallentamenti e code che aumentano l'inquinamento dell’aria. E senza una seria motivazione ambientale, un divieto di transito lungo un asse di comunicazione infra-comunitaria importante come quello del Brennero viola il principio di libera circolazione delle merci e dei servizi. Inoltre, l’Austria deve dimostrare quali misure ha adottato per per prevenire l'elusione e l'abuso dell'esenzione da parte dei trasportatori tirolesi.
“Il divieto di guida notturna del Tirolo sembra violare chiaramente il diritto comunitario, in maniera anche più evidente di quanto già dimostrato per il divieto settoriale”, afferma Antonio Paoletti, vicepresidente vicario di Unioncamere . “La Commissione europea è chiamata ad agire finalmente e ad avviare una procedura di infrazione. Alla Germania e all'Italia si chiedono costantemente soluzioni comuni, mentre al Tirolo viene permesso, ormai da anni, di imporre in maniera unilaterale una serie di divieti sempre più restringenti. Già in passato la Corte di Giustizia europea ha dichiarato inammissibili i divieti settoriali del Tirolo, ma lo ha fatto dopo quasi quattro anni dalla loro applicazione. Le imprese italiane e tedesche dovrebbero chiedere i danni per tutti quegli anni di limitazioni imposte illegalmente ai propri flussi di traffico".