Nella riunione del Tavolo dell’autotrasporto del 3 aprile 2025, il ministero dei Trasporti ha presentato alle associazioni del settore alcuni provvedimenti elaborati per soddisfare alcune richieste che gli autotrasportatori avanzano da tempo. Tali misure prevedono l’indennizzo per i tempi di attesa durante le operazioni di carico e scarico, il rispetto dei termini di pagamento delle fatture, le modalità di accesso all’esame per ottenere la Carta di Qualificazione del Conducente, la ripartizione delle risorse strutturali per il 2025 e l’istituzione di un fondo pluriennale da 590 milioni di euro per il rinnovo del parco veicolare, che entrerà in vigore a partire dal 2027.
Queste misure stanno però raccogliendo pareri diversi da parte delle sigle. Assotir ha accolto con favore l’annuncio delle nuove risorse messe a disposizione per il settore, ma ha espresso forti dubbi sull’efficacia delle nuove regole, in particolare su quelle pensate per tutelare i trasportatori nei rapporti con i committenti. L’associazione è preoccupata soprattutto per i provvedimenti sui tempi di attesa e sul rispetto dei termini di pagamento. Secondo Claudio Donati, segretario generale dell’associazione, anche con l’adozione delle nuove norme, sarà molto difficile per i trasportatori far valere concretamente i propri diritti.
Egli sottolinea che le tutele previste richiedono l’iniziativa del singolo trasportatore, che dovrebbe presentare una denuncia o una segnalazione nei confronti del committente. Un’eventualità improbabile, secondo Donati, dato che il vettore si trova spesso in una condizione di evidente subordinazione commerciale. Per questo motivo, Assotir ritiene che qualsiasi intervento normativo, per essere davvero efficace, deve prevedere un ruolo diretto dello Stato nei controlli, senza che questi dipendano unicamente dalla denuncia della parte più debole.
Sul fronte della qualificazione professionale dei conducenti, è emersa una posizione condivisa da tutte le associazioni presenti al Tavolo: eliminare l’obbligo di frequenza del corso preparatorio per accedere all’esame della Cqc. L’esame stesso viene considerato un metro di valutazione sufficiente per attestare la competenza del futuro autista, lasciando così libertà all’interessato di scegliere il percorso formativo più adatto.
Un altro punto di rilievo discusso durante l’incontro è stato lo stanziamento delle risorse strutturali per l’anno in corso. Il ministero ha comunicato di aver recuperato 41 milioni di euro destinati a coprire investimenti richiesti in passato e rimasti senza copertura finanziaria. Una misura accolta positivamente da Assotir, così come il piano per il fondo pluriennale da 590 milioni di euro, dedicato al rinnovo del parco veicolare, anche se la sua effettiva attivazione è prevista solo dal 2027.
Nel corso della riunione, l’associazione ha anche rilanciato la proposta di recepire integralmente il Regolamento europeo 1055/2020, in particolare per quanto riguarda il principio di proporzionalità tra fatturato e mezzi disponibili per ciascuna azienda. Secondo Donati, si tratta di un criterio indispensabile per riequilibrare il mercato e contrastare l’abuso del subappalto che si è diffuso nell’ultimo decennio. Assotir rivendica il valore strategico di questo provvedimento per accorciare la filiera e assicurare ai trasportatori un’equa remunerazione per i servizi svolti.
Nelle prossime settimane si attende la pubblicazione dei testi definitivi relativi alle nuove regole su soste e pagamenti. Successivamente, il confronto si sposterà su altri aspetti centrali per il settore, come le modifiche al Codice della Strada – tra cui la sospensione breve della patente e l’obbligo dei sensori per gli angoli ciechi – e una valutazione più approfondita sullo studio promosso dall’Albo degli Autotrasportatori sui valori di riferimento per determinare le tariffe dell’autotrasporto, su cui alcune associazioni hanno sollevato dubbi.