Stamane è arrivato l'ennesimo rinvio per l'approvazione del primo Pacchetto Mobilità, quello più contrastato perché prevede importanti modifiche alle norme sui tempi di riposo degli autisti, sul distacco trans-nazionale e sul cabotaggio stradale. La decisione è stata presa dal presidente del Parlamento, Antonio Tajani, per l'elevato numero di emendamenti presentati durante la riunione plenaria di questa mattina. Quindi Tajani ha rispedito il Pacchetto alla Commissione Trasporti per discutere gli emendamenti e tornare in Aula a un testo condiviso. Perciò, la votazione è rimandata alla prossima riunione plenaria, prevista per il 3 e 4 aprile 2019.
Il primo Pacchetto Mobilità è stato presentato dalla Commissione Europea nel maggio 2017 e nel 2018 è già passato una volta sia in Commissione Trasporti del Parlamento, sia in Aula, senza raggiungere un risultato concreto. Nel frattempo, è stato discusso anche dal Consiglio dei ministri dei Trasporti degli Stati membri, che ha trovato un testo di mediazione, ma con una ristretta maggioranza. Il nodo non si riesce a sciogliere perché le modifiche hanno spaccato l'Europa in due e la frattura non è tra partiti, ma tra Paesi. Sui due fronti si combattono quelli del Gruppo di Visegrád (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) e la Road Alliance, formata da nove Stati dell'Europa occidentale, tra cui l'Italia. Il contrasto è sia sulle norme contro il dumping sociale degli autisti, sia sul cabotaggio stradale.
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