Il 15 maggio 2023 la Procura di Campobasso ha comunicato l’esecuzione di un sequestro preventivo pari a circa 530mila euro nei confronti di un’impresa di autotrasporto della provincia (di non non precisa il nome), accusata di avere ottenuto crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo che secondo gli inquirenti non sarebbero mai state svolte.
La nota spiega che durante una verifica della Guardia di Finanza sarebbe emerso che la società molisana avrebbe beneficiato – tramite “false ricostruzioni contabili” – dei crediti d’imposta istituiti dall'articolo 3 del Decreto Legge numero 145 del 23 dicembre 2013. Tale provvedimento riconosce un credito del 25% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo. Il credito è stato usato dall’autotrasportatore per ridurre il pagamento delle imposte del 200 e 2001.
Secondo gli inquirenti, l’impresa non avrebbe realizzato gli obiettivi progettuali oppure avrebbe usato la somma dichiarata per ottenere il beneficio per “spese del tutto comuni non imputabili alle specifica agevolazione”. Ciò sarebbe certificato da “documentazione contabile e tecnica connotata da numerose e ripetute irregolarità e incongruenze”.
Per esempio, aggiunge la Procura, la società indicava come obiettivi dell’attività progettuale “lo sviluppo di un particolare software autoprodotto che non veniva mai realizzato e il potenziamento del know-how aziendale, trattandosi di una comune acquisizione di un bene strumentale con mere modifiche funzionali all’ordinario svolgimento dell’oggetto sociale”. Inoltre “venivano imputati all’attività progettuale costi che in realtà erano stati sostenuti per il normale funzionamento dell’impresa”. La Procura precisa che il procedimento è nelle fasi preliminari.