Il 12 luglio 1949, nel periodo tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l'inizio della ricostruzione, si sedettero davanti a un notaio di Bolzano Bruno Perina, Luigi Spagnolli e Ottorino Fanini per fondare una nuova società di autotrasporto, consapevoli che stava iniziando una nuova era segnata dal trasporto su strada e su rotaia. E proprio l'integrazione tra questi due modi fu la principale intuizione dei tre imprenditori, in un periodo in cui la parola "intermodalità" era ancora sconosciuta. La nuova società si chiamò, infatti, Fercam, dalle sillabe iniziali di ferrovia e camion. La firma sull'atto costitutivo della Fercam, con capitale sociale di un milione di lire, naque dalla comune esperienza di lavoro di Spagnolli e Perina alla Eam, impresa che nel 1946 ricevette l'incarico di coordinare il trasporto merci nazionale.
Entrambi avevano già accumulato una buona esperienza nel trasporto. Luigi Spagnolli aveva lavorato prima nell'azienda di trasporti Saetta e poi nello stabilimento Lancia di Bolzano, mentre Bruno Perina, nato in Veneto, aveva lavorato per alcuni anni alla Trasporti Alberelli. I due imprenditori decisero di mettersi in proprio nel 1948 aprendo un'azienda in via Renon, vicino allo scalo merci di Bolzano, specializzandosi nel collettame alimentare. Nel frattempo, Ottorino Fanini, che lavorava per un'impresa specializzata nel carrellamento (ossia il trasporto su strada di carri merci), si rese conto dell'importanza dell'Alto Adige per la rete dei trasporti merci nazionali e cercò quindi un'azienda di Bolzano con cui collaborare. Spagnolli e Perina colsero al volo questa opportunità per espandere la loro attività e il 12 luglio 2019 fondarono con Fanini la Fercam.
Uno dei fornitori di autotrasporto dell'azienda di Spagnolli e Perina era il giovane Eduard Baumgartner, che prelevava la merce a Bolzano per rifornire il suo magazzino del suo paese, Fiè. Uno nome che diventerà protagonista dell'impresa di Bolzano, che beneficiò della ricostruzione per crescere, assumendo nuovi dipendenti e gestendo il più grande magazzino della città. Nel 1955, Ottorino Fanini decise di ritirarsi dall'impresa, mettendo in crisi gli altri due soci. Una fase superata grazie all'aumento dell'attività, che Perina e Spagnolli indirizzarono soprattutto sulla strada. All'epoca, la Fercam aveva una flotta di cinque autocarri, tutti Lancia prodotti nello stabilimento di Bolzano, caratterizzati dal telone grigio con la scritta Fercam in bianco, livrea mantenuta fino ai nostri giorni.
Nel giugno del 1962 avvenne un'altra svolta: Perina morì improvvisamente d'infarto. Quindi Spagnolli, che era anche presidente dell'Associazione italiana degli autotrasportatori e vicepresidente della Camera di Commercio di Bolzano, prima cercò una persona in grado di sostituire Perina poi, non trovandola, decise di vendere la Fercam. Si candidò quindi l'autotrasportatore di Fiè, Eduard Baumgartner, che acquistò l'azienda. Nel 1981 il volante della Fercam passò a suo figlio Thomas, che la trasformò da azienda di autotrasporto internazionale, attiva soprattutto lungo l'asse del Brennero, a operatore logistico e intermodale completo, attivo in tutta Europa. Nel 2017 la staffetta è passata alla terza generazione Baumgartner, rappresentata da Hannes, che oggi conduce un'impresa con duemila collaboratori, che fattura 800 milioni di euro.
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