Il 13 luglio 2015 il trentunenne Christiano Brambilla stava rientrando a Bellinzago Lombardo (Milano) da una vacanza a Rossignano sull'A12, insieme con la moglie Elisa Chericò e con i loro figli di sette mesi, Andrea e Luca. Mentre superava un'autocisterna della Eugenio Ferrari di Piacenza, uno pneumatico dell'autoarticolato esplose e il veicolo schiacciò l'autovettura contro il guard-rail, causando la morte dei due bambini. Durante l'indagine sulla causa dell'incidente, venne indagato l'autista del camion Ilie Oprea, di 61 anni, che comunque risultò negativo alla prova dell'etilometro. L'inchiesta proseguì fino a quando, nel giugno del 2016, il pubblico ministero Aldo mantovani chiese il rinvio a giudizio sia dell'autista, sia del legale rappresentante dell'azienda di autotrasporto, Maurizio Ferrari.
Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Tirreno, ora il Gup del Tribunale di Pisa, Cesare Cipolletta, ha accolto la richiesta del pm, rinviando a giudizio i due indagati per omicidio colposo plurimo. Il processo servirà per stabilire se lo scoppio dello pneumatico derivò da un evento imponderabile o da un difetto di fabbricazione piuttosto che da scarsa manutenzione. Nel dibattimento saranno importanti le perizie, che forniranno ai giudici gli elementi per scagionare o condannare l'imprenditore e l'autista.
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