La Fita volta pagina, dopo la decisione di Cinzia Franchini di non presentarsi per il rinnovo alla carica di presidente. La svolta è stata formalizzata il 22 luglio, durante l'assemblea che ha eletto Patrizio Ricci alla carica di presidente e Giuseppe Montalbano a quella di vice-presidente. Patrizio Ricci ha 57 anni ed è titolare dell'omonima impresa di autotrasporto che ha sede a Telgate, in provincia di Bergamo. Prima di assumere la presidenza nazionale è stato per otto anni presidente di Fita Cna della Lombardia e della CNA di Bergamo.
Appena eletto, Ricci ha affermato che intende avviare una nuova fase associativa. "Il mio è un invito alla coesione, alla collaborazione, all'entusiasmo. Ci sono molti temi contingenti, come la legge di bilancio, su cui siamo chiamati a intervenire secondo le esigenze della nostra categoria. Serve una normativa che ci permetta di trovare sul mercato delle risorse", ha dichiarato.
La nuova presidenza della Fita è composta da Aldo Bondi dell'Emilia Romagna, Stefania Mancini del Lazio, Francesco Pinna della Sardegna, Giuseppe Brasini della Toscana, Mariano Cesaro del Veneto, Giancarlo Spinella della Sicilia, Giuseppe Folino della Campania, Pierluca Mainoldi della Liguria, Silvano Favi del Piemonte. Si aggiungono anche quatto portavoce dedicati ad altrettante differenti attività, rappresentate da Fita: Luciano Barattini (Trasporto merci), Riccardo Carboni (Taxi), Giuseppe Mele (Ncc Auto) e Riccardo Bolelli (Ncc Bus).
Termina quindi la presidenza di Cinzia Franchini, che è stata dinamica ma che nello stesso tempo ha causato contrasti all'interno dell'associazione e frizioni con altre associazioni dell'autotrasporto presenti in Unatras. Pochi giorni prima della riunione del Consiglio elettivo, Franchini ha annunciato di non volersi ricandidare dopo il secondo mandato, ricordando la battaglia per cambiare l'associazione e per combattere le infiltrazioni mafiose nell'autotrasporto.
Tra gli episodi principali della presidenza della Franchini ricordiamo il contrasto con il consorzio dei servizi della Fita stessa, Fitalog, che ha portato al divorzio tra le due organizzazioni e la costituzione dell'associazione come parte civile nei due processi contro la mafia Caronte e Aemilia. Franchini ha annunciato anche l'abbandono della Fita, sostenendo che la candidatura di Ricci "dimostra la volontà di restaurazione rispetto alla mia presidenza".
L'affermazione di Ricci segna la vittoria del fronte che nella Fita ha contrastato la Franchini, uno scontro che ha avuto l'apice lo scorso aprile, quando la CNA Lombardia ha diffuso un duro comunicato contro la presidente della Fita, firmato proprio da Ricci, sul Consiglio Nazionale dell'associazione del 1° aprile scorso. Il comunicato affermava che "Franchini ha perso la fiducia del Consiglio Nazionale". Il testo spiega che "la maggioranza dell'organo dirigente ha negato la fiducia all'operato della presidente ed ha proposto e votato uno statuto ed un regolamento secondo le regole associative, assicurando spazio per la discussione e per la democrazia nell'associazione, tutti concetti che l'attuale presidente fatica a comprendere".
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