A poche ore dal grave attentato di Berlino, che ha causato dodici morti e 48 feriti, emerge una prima ricostruzione dell'evento, ancora provvisoria. L'autoarticolato ha targa polacca e appartiene ad un'azienda di autotrasporto di Stettino, la Ariel Zarawski, da nome del suo titolare. La televisione polacca Tvn24 lo ha intervistato e l'uomo ha spiegato che l'autoarticolato era guidato da suo cugino di 37 anni, che lo aveva caricato in Italia barre d'acciaio, che doveva consegnare a Berlino.
Durante il viaggio, l'autista ha telefonato in azienda annunciando che si sarebbe fermato per il riposo nella città tedesca. Poi, dalle 16:00 del pomeriggio, l'azienda ha perso i contatti con il suo conducente, per poi vedere il camion nelle immagini televisive dell'attentato. Ariel Zarawski ha aggiunto che suo cugino faceva l'autista da quindici anni e ha escluso che possa avere deliberatamente travolto il mercatino di Natale.
In effetti, l'autista polacco è stato trovato morto sul sedile del passeggero (aggiornamento ore 11:30: l'uomo sarebbe stato ucciso da colpi di arma da fuoco) e gli inquirenti tedeschi ritengono che al volante ci fosse un cittadino pachistano, che è fuggito dopo che l'articolato verso il vicino parco, dove è stato arrestato dalla Polizia, che non ne ha rivelato il nome. Questa ricostruzione pone l'inquietante dubbio che il camion e il suo autista siano stati in qualche modo sequestrati e a un certo punto il terrorista abbia preso il volante, lanciandosi sulla folla. Cosa possibile, tenendo conto che il camion è uno Scania piuttosto nuovo e che quindi ha una guida automatizzata, che consente a chiunque di compiere manovre relativamente semplici. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il viaggio dell'articolato usando il suo tracciamento satellitare.
Il sito polacco Money.pl riporta alcune informazioni sui movimenti del camion, riferendo che alle 15:44 qualcuno ha cercato di accedere il motore, poi non è accaduto nulla nell'ora successiva. Alle 16:52 c'è stata una seconda accensione del motore, durata fino alle 17:37, ma senza movimenti del veicolo. Poi ci sono state altre accensioni del motore, ma il veicolo si è mosso solo alle 19:34 verso Berlino.
Si esclude che le accensioni del motore a veicolo fermo siano dovute alla necessità di scaldare la cabina, perché l'autista avrebbe usato il webasto. Sorge quindi l'ipotesi che siano stati tentativi d'imparare come funziona il veicolo o di difficoltà a farlo partire. La Polizia non ha però fornito informazioni sul percorso che ha portato il camion sul luogo dell'attentato. Finora non si conosce neppure la causa della morte dell'autista polacco. (Nella foto, il camion dell'attentato in un'immagine tratta dal sito web dell'azienda di trasporto polacca).
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