Prosegue l'azione della Guardia di Finanza contro le frodi nei carburanti, che avvengono in qualsiasi parte d'Italia. Quello dell'operazione Black Sea (mare nero) ha come centro Cervia e Forlì. I quattro indagati avevano costituito nella prima cittadina due società cartiere, prive di struttura aziendale e intestate a prestanome, che poi hanno trasferito a Forlì. Queste società hanno emesso false dichiarazioni d'intento per apparire come esportatori abituali di carburanti, permettendo così l'esenzione dell'Iva per le vendite all'estero. Quindi, le società hanno acquistato elevate quantità di prodotto che poi risultavano vendute all'estero, non pagando quindi l'Iva, mentre in realtà erano commercializzate sottocosto in Italia da alcuni distributori. Dopo qualche mese di attività, le società cartiere erano chiuse senza avere svolto alcun versamento allo Stato. Secondo gli inquirenti, questo sistema ha prodotto fatture per oltre ventidue milioni di euro in due anni. L'indagine si è conclusa a giugno 2018 con quattro denunce per omessa dichiarazione fiscale, emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti e truffa ai danni dello Stato, e il sequestro di beni e disponibilità finanziare per tredici milioni.
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