Tra le numerosi frodi fiscali scoperte dalla Guardia di Finanza nel commercio dei carburanti per autotrazione, questo si può definire un colpo grosso, perché riguarda un’importante società campana che opera a livello nazionale, la Petrolifera Italiana Srl. L'inchiesta svolta dai Finanzieri di Trieste e Napoli e coordinata dalla Procura di Napoli ha scoperto che questa società avrebbe svolto finte cessioni di carburante a dodici società fantasma operanti in tutta Italia, per un valore complessivo di oltre 146 milioni di euro.
“I titolari di fatto della società, grazie alla loro pluriennale esperienza nel settore degli oli minerali, avrebbero venduto milioni di litri di prodotti energetici a società cartiere fittiziamente dichiaratesi esportatori abituali che proprio in virtù di tale falso status, potevano acquistare i prodotti senza applicazione dell’Iva”, spiega la Finanza. In una fase successiva le società fantasma rivendevano gli stessi prodotti in Italia applicando l’Iva a cliente finale, senza però versarla all’Erario, un meccanismo tipico della “frode carosello”.
La Finanza aggiunge che per effetto di questa condotta, Petrolifera Italiana “avrebbe negli anni assunto una posizione assolutamente dominante sul mercato ponendo in essere una concorrenza sleale con grave nocumento non solo per l’Erario, ma anche per le aziende del settore che operano nella legalità”. Al termine dell’indagine, la Procura di Napoli ha disposto il sequestro preventivo di 53 milioni di euro nei confronti di cinque indagati, ritenuti gli organizzatori della frode. Questa cifra deriva dall’evasione di 33 milioni dell’Iva e di quasi venti milioni dell’Ires.