Il Gip del Tribunale di Palermo ha emesso il 9 febbraio 2022 un decreto di sequestro preventivo per un milione di euro nei confronti di una società di autotrasporto palermitana accusata di avere attuato una frode fiscale tramite l’emissione di fatture false e con la complicità di una cooperativa cui aveva affidato la distribuzione in subappalto. Il provvedimento nasce da un’indagine avviata dalla Guardia di Finanza dopo una verifica fiscale svolta nella sede dell'azienda (di cui gli inquirenti non hanno comunicato il nome), da cui è emerso l’uso delle fatture false nel biennio 2015-2016.
Durante la verifica, i Finanzieri hanno analizzato il rapporto di mono-committenza con una cooperativa cui l’impresa di trasporto aveva affidato i servizi di ritiro, trasporto e consegna di pacchi. I militi hanno rilevato che la cooperativa avrebbe stipulato “contratti di appalti simulati le prestazioni fornite da lavoratori che di fatto erano veri e propri dipendenti della società di trasporti”. Gli inquirenti precisano che “l’unico rischio d’impresa assunto dalla cooperativa è stato quello inerente al governo formale del rapporto di lavoro dipendente (costituito essenzialmente dall’emissione delle buste paga) poiché, di fatto, la gestione effettiva del personale, della logistica e dei mezzi tecnici era tutta demandata all’impresa di trasporti”.
Lo scopo della frode era abbattere il reddito imponibile della società di trasporto, tramite la contabilizzazione di costi fittizi e l’indebita detrazione dell’Iva. Inoltre, questo meccanismo ha concentrato sulla cooperativa gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali per i lavoratori. Oltre al sequestro dei beni per un milione di euro, i Finanzieri hanno denunciato due amministratori pro-tempore per dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.