I Finanzieri hanno dovuto esaminare oltre novemila fatture di acquisto di gasolio nelle sedi di quattro imprese di autotrasporto che operano nel trasporto agroalimentare dell'area compresa tra Comiso, Ragusa e Vittoria per trovarne duemila false, per un importo totale di quasi due milioni di euro. La falsificazione è stata attuata dai responsabili delle società per gonfiare i consumi di carburante e quindi ottenere maggiori rimborsi delle accise. I militi hanno scoperto la falsificazione incrociando i dati delle fatture delle aziende di trasporto e quelle emesse da oltre cento distributori in tutta Italia. Gli inquirenti hanno scoperto che le fatture false erano prodotte degli stessi autotrasportatori, usando i dati di impianti di distribuzione realmente esistenti, che non erano al corrente della frode.
La truffa ha portato nelle casse delle quattro aziende circa 300mila euro solo di rimborso delle accise, cui si sommano le minori imposte sui redditi e la minore Iva versata a causa dei costi gonfiati. Al termine dell'indagine, la Procura ha denunciato i responsabili delle società per falso e truffa ai danni dello Stato, indebito conseguimento di erogazioni pubbliche e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Inoltre, ha disposto il sequestro cautelativo di beni per circa mezzo milione di euro.
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