L'inchiesta denominata Fuel ruota intorno a tre fratelli che dalla metà del 2013 alla fine del 2014 hanno venduto due milioni e 700mila litri di gasolio agricolo, che beneficia di una fiscalità agevolata, a imprese di autotrasporto, alcune delle quali erano di loro proprietà. La frode avveniva falsificando documenti e fatture intestate a imprese agricole inesistenti o ignare della frode. Acquistando il gasolio agricolo con Iva al 10% l'organizzazione lo rivendeva agli autotrasportatori con un'Iva al 22%, guadagnando sulla differenza. Inoltre, vendendolo anche alle proprie aziende di autotrasporto poteva offrirle sul mercato a tariffe più basse dei concorrenti.
Durante l'inchiesta, i Finanzieri hanno individuato quattrocento autotrasportatori che avrebbero acquistato il gasolio dall'organizzazione. I tre fratelli sono stati arrestati, mentre risultano indagate complessivamente quindici persone, tra dipendenti, collaboratori e procacciatori d'affari. Inoltre, i Finanzieri hanno sequestrato beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per due milioni di euro, ossia il valore delle imposte evase.
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