La fonte è primaria, nel senso che un redattore di TrasportoEuropa ha sentito in vivavoce un autotrasportatore campano che ordinava al telefono un rifornimento di gasolio extrarete al suo fornitore. Quest’ultimo di ha detto che il prezzo del giorno è di 1,67 euro al litro, al netto dell’Iva e che poteva fornirgli solo ventimila litri, dei trentamila richiesti. “Da alcuni giorni è così, il prezzo sale di giorno in giorno e c’è una sorta di razionamento che non fa superare una certa quantità per ogni ordine”, ci dice il trasportatore.
Che questo non è un caso isolato lo conferma una frase del presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, all’interno del suo intervento settimanale sul sito web della confederazione. Parlando più in generale della situazione e dell’intesa col Governo del 24 febbraio, il 4 marzo 2020 Uggè scrive: “Per inciso, spero non sia sfuggito che, per effetto delle sanzioni, il gasolio extra rete comincia a scarseggiare”. Ciò che oggi è un inciso, domani potrebbe diventare un titolo, perché la combinazione tra prezzo in continua crescita e razionamento può portare in breve tempo al fermo dei camion, e non per protesta ma per impossibilità economica a proseguire. E lo diciamo senza allarmismo, perché chiari segnali arrivano dagli imprenditori.
Resta una domanda, cui il Governo deve dare una risposta immediata e chiara: perché il gasolio extrarete comincia a scarseggiare? Veramente ne arriva meno per la guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni? La Russia è un importante fornitore di petrolio e indubbiamente questa situazione incide sulla forniture, ma nel settore serpeggia il sospetto di essere di fronte più a un fenomeno speculativo che a una reale mancanza di prodotto.
Di fronte a un aumento giornaliero del prezzo, conviene vendere il più tardi possibile prodotto acquistato a condizioni migliori. Questo ragionamento conviene a tutta la catena della fornitura, a partire da chi importa grandi quantità e può rallentare la marcia delle petroliere ai grossisti che operano a livello territoriale. Una situazione che può accentuare il fenomeno, già grave, del contrabbando di gasolio, che può proporsi come fornitore alternativo a una rete che raziona il prodotto.