L’ottanta percento dell’autotrasporto internazionale svolto dal colosso lituano Girteka Logistics, che ha una delle più grandi flotte continentali, riguarda i Paesi dell’Europa a occidente della Lituania, ma la società ha sfruttato la posizione del Paese baltico dove è sorta per svolgere trasporti anche verso la Russia. Una situazione che il 24 febbraio 2022 si è trasformata da vantaggio a grave problema. Infatti, l’invasione russa dell’Ucraina e le conseguenti sanzioni hanno improvvisamente trasformato i flussi.
Girteka si trova così in una posizione critica, e non solo dal punto di vista operativo. Infatti, la Lituania è uno dei Paesi comunitari che, per storia e posizione, è nel campo più antagonista alla Russia. Dall’inizio del conflitto, la società ha espresso solidarietà all’Ucraina e ha contributo a trasportare beni nel Paese colpito, oltre che sospendere gli investimenti in Russia e non fornire servizi alle società colpite dalle sanzioni. Ma non ha smesso di svolgere trasporti da e per la Russia, attività che però potrebbe porla nell’obiettivo delle sanzioni.
Per uscire da questa situazione, Girteka ha annunciato il 30 marzo 2022 la divisione delle attività. La società storica continuerà a operare nell’Unione Europea e in Scandinavia, mentre le attività verso l’oriente, compresi i trasporti tra Cina o Asia Centrale ed Europa, confluiranno in una società indipendente. Ma ciò non potrebbe bastare, perché gli stessi Paesi baltici e la Polonia stanno valutando l’ipotesi di chiudere le frontiere al trasporto delle merci con la Russia, che è anche un fondamentale passaggio verso l’Asia centrale e orientale. In questo caso, resterebbe solo il passaggio meridionale dalla Turchia, che però non è agevole per le società del Nord Europa.